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Cronaca

Casalesi: il boss Zagaria comunicava via citofono dal bunker quando era latitante

Il "sistema intelligente" era ninterrato e ritenuto tecnologicamente all'avanguardia: aveva un potenziatore di segnale per raggiungere obiettivi distanti alcune centinaia di metri

Il boss dei Casalesi, Michele Zagaria, catturato dopo una lunga latitanza, alcuni anni fa, comunicava, attraverso un sistema di citofoni, tra il bunker dove si nascondeva e alcuni punti posti all'esterno del suo nascondiglio.

Sono in corso perquisizioni e sequestri presso le abitazioni di familiari e fiancheggiatori. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal pm della Dda, Catello Maresca. 

Il "sistema intelligente" era ninterrato e ritenuto tecnologicamente all'avanguardia: dotato di rilevatori di tensione capaci di segnalare eventuali cali dovuti ad accessi abusivi, di un alimentatore autonomo in grado di assicurare il funzionamento, anche in caso di distacco di energia, e di un potenziatore di segnale per raggiungere obiettivi distanti alcune centinaia di metri.

Si vocifera che il sistema potesse essere allacciato alla rete di illuminazione pubblica, ma sono in corso indagini per accertare la cosa.

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