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Cronaca

Caro carburanti, trasporto pubblico a rischio: "In pericolo il 30% delle corse"

Ingenti le spese cui stanno andando incontro Eav e Anm. Esclusa per ora l'ipotesi rincaro biglietti

I sindacati stimano che il 30% di corse del trasporto pubblico possa essere cancellato a causa del pesante caro carburanti che si sta verificando nelle ultime settimane.

Le stime che provengono da Eav e Anm, rispettivamente holding dei trasporti regionale e municipalizzata del tpl partenopeo, sono in effetti preoccupanti: 12.3 milioni e 5milioni annui in più di spese carburanti ed energia all'anno. Il pericolo che a breve i rincari possano avere pesanti ripercussioni sul trasporto pubblico sono concrete.

De Gregorio: "Non resisteremo più di sei mesi"

Umberto De Gregorio, presidente di Eav, ha spiegato così il suo punto di vista sulla situazione: "La nostra bolletta mensile è passata da 1 milione a 1,8 milioni, un incremento di 10 milioni annui solo per l’energia. Per la gomma, l’incremento del carburante incide per il 35% dei costi, aggiungendo alle nostre spese 1,5 milioni all’anno. Il governo ha recentemente eliminato un’agevolazione sulle accise per le aziende di trasporto pubblico". "Era - prosegue - un risparmio di circa 800mila euro per Eav. Deve intervenire il governo per tutelare le aziende, che scontano ancora la limitazione al 75% da Covid e la paura della gente a prendere i mezzi pubblici dopo la pandemia. Non toccheremo il servizio fino a che saremo in condizione di non toccarlo. Ma riusciremo a resistere non più di sei mesi, in queste condizioni, prima che la situazione dei rincari inizi a incidere sulle corse".

Biglietti più cari? La Regione lo esclude (per ora)

Una possibilità per la Regione Campania sarebbe quella di rivedere le tariffe dei biglietti attraverso decreto. Ultima spiaggia cui Palazzo Santa Lucia non intende - almeno nell'immediato - ricorrere, data le generali difficoltà economiche.

La protesta degli autotrasportatori

Nel frattempo ieri la Campania si è dimostrata tra le regioni capofila nella protesta degli autotrasportatori contro il caro carburanti. Nella serata di domenica gli autisti, molti dei quali provenienti da Napoli, hanno fermato i loro tir sull’autostrada A1 tra Nola e Marcianise. Lunga la coda che si è creata per gli automobilisti che provenienti da Napoli andavano in direzione Milano.

Dal canto suo intanto la Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) sottolinea che "le maggiori compagnie petrolifere stanno aumentando i costi di benzina e gasolio senza una ragione reale", come del resto è stato sottolineato anche dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si tratta, per l'esponente del Governo Draghi, di "una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini. Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti (la guerra in Ucraina, ndR): è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi".

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