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Caro benzina, Coldiretti: "Aumenti dei prodotti solo speculazioni. Scegliere il km 0"

Il direttore campano dell'organizzazione di agricoltori rassicura i cittadini: "Inutili le resse nei supermercati, stiamo producendo a pieno ritmo. Qualche difficoltà la stiamo avendo per le esportazioni e i prodotti sotto serra, ma le supereremo"

"Le resse nei supermercati non sono giustificate dalla situazione, non avremo problemi di approvvigionamento". Il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda getta acqua sul fuoco. Venti di guerra, blocco dell'import/export da Russia e Ucraina, aumento dei costi di trasporto e dell'energia hanno messo i consumatori italiani in uno stato di agitazione, tanto che nei giorni scorsi le catene della grande distribuzione sono state prese d'assalto e, in alcuni punti della città, i punti vendita sono stati svuotati. 

Per Coldiretti, allo stato attuale non esiste alcun pericolo che i prodotti non arrivino sulle nostre tavole e nemmeno che i prezzi schizzino alle stelle: "Non vedo stravolgimenti dei prezzi in giro, se ci sono si tratta di manovre speculative. Stiamo producendo a pieno ritmo e il settore agroalimentare farà la sua parte, come accaduto anche durante le prime ondate del Covid. Certo, è innegabile che esista un problema legato all'aumento del costo dei trasporti, ma se la scelta ricade su prodotti locali, quindi a chilometro 0, allora anche questo può essere superato".

Ma se dal punto di vista dei consumatori lo scenario appare tutto sommato sereno, qualche difficoltà in più potrebbero viverlo le aziende, soprattutto quelle che puntano sull'export dei prodotti tipici campani: "E' ovvio che trasportare i prodotti fuori dalla regione e fuori dal Paese avrà dei costi maggiori - precisa Loffreda - Così come viviamo una difficoltà per le coltivazioni sotto serra che necessitano di energia per essere riscaldate. Per questo motivo, abbiamo chiesto al Governo di eliminare le accise su gasolio e gas". 

La situazione attuale ha mostrato anche l'eccessiva dipendenza da Russia e Ucraina per materie prime come mais e grano: "Importiamo tutto il grano dall'Ucraina perché non abbiamo ritenuto convenienti i nostri granai nelle aree interne della Campania. Adesso abbiamo capito che la globalizzazione ha fallito e che non possiamo comprare tutto" ha concluso il direttore di Coldiretti. 

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