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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il boss Carmine Schiavone: "Se tornassi indietro, non mi pentirei di nuovo"

L'ex uomo chiave dei Casalesi a Sky TG24: "la mafia non sarà mai distrutta, ci sono troppo interessi, sia a livello economico, sia a livello elettorale. L'organizzazione mafiosa non morirà mai"

"Se potessi tornare indietro non mi pentirei. Non lo farei più perché le istituzioni ci hanno abbandonato. Quando non sono riusciti ad ammazzarmi materialmente, hanno cercato di distruggermi economicamente, moralmente". Lo ha detto a Sky TG24 uno dei boss del clan di camorra dei Casalesi, Carmine Schiavone, pentito dal 1993.

"Ero uno dei capi della cupola - dice Schiavone - ma mi sono pentito davvero perché altrimenti quelle carte lì non le avrei mai scritte. Il mio guaio è stato proprio quello di essermi pentito veramente perché in Italia non c'era una giustizia, una legge, un politico che sappia capire questo. Chi me lo ha fatto fare di vivere in questo mondo di cani rognosi - afferma - perché è vero che noi abbiamo sparato, ma i ministri, i carabinieri, i magistrati, i poliziotti sono più responsabili di me perché hanno permesso questo".

"Io - ammette Schiavone - ho sbagliato nella mia vita e ho cercato di rimediare quando la mia coscienza si è ribellata a certi soprusi commessi da altri. Tutti quanti hanno fatto facile carriera sulla mia pelle". Nell'intervista Schiavone parla anche dei rifiuti tossici interratti dal lungomare di Baia Domitia fino a Pozzuoli e aggiunge che "la mafia non sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economico, sia a livello elettorale. L'organizzazione mafiosa - conclude - non morirà mai".

(ANSA)

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