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Cronaca

Cardarelli, continua l'emergenza barelle: a rischio la salute e la privacy dei pazienti

Salone del pronto soccorso ancora affollato da degenti dell'ospedale

Continua l'emergenza barelle al Cardarelli, con il salone del pronto soccorso invaso da degenti. Nessun distanziamento, nè privacy, è addirittura difficile avvicinarsi ai pazienti, a causa del boom di ricoveri. Anche questa volta non c'entra nulla il Covid, ma l'affollamento dipende dall'alto numero di accessi e dalla mancata distribuzione dei degenti negli altri reparti.

"Non possiamo garantire la sicurezza dei cittadini"

Ieri il presidio di protesta di una cinquantina di medici e infermieri dell'Ospedale Cardarelli. "Così non possiamo garantire la salute dei cittadini. Quanto sta accadendo al Cardarelli non garantisce la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stessi pazienti, ma soprattutto lede la dignità dei cittadini, in un momento di fragilità, e la dignità degli operatori sanitari. Il dato di 172 pazienti rappresenta un ospedale di media grandezza con un numero ridotto di personale rispetto al reale fabbisogno. I carichi di lavoro determinano un'incapacità oggettiva di garantire la sicurezza, con gravi difficoltà assistenziali. Basti pensare che con il personale a disposizione, assistere per 5 minuti ogni paziente richiederebbe 14 ore di lavoro. Adesso basta, la misura e colma bisogna intervenire con provvedimenti eccezionali che siano all'altezza della gravissima situazione a partire dal concreto coinvolgimento dei due policlinici universitari con utilizzo dei tanti posti letto disponibili".

Ciarambino: "I pronto soccorso non restino più senza personale"

"Ieri il Consiglio regionale ha approvato una mia importante mozione, condivisa non solo con i colleghi del mio gruppo, ma anche con alcuni colleghi della maggioranza e con la Giunta regionale che ringrazio. Con questa proposta noi abbiamo chiesto che:

Tutti i medici che supereranno un concorso in branche di area medica equipollenti alla Medicina d'urgenza, dovranno prestare almeno i primi due anni di servizio in un pronto soccorso della Campania. In questo modo otterremo che i nostri medici siano adeguatamente formati e che i PS non restino più senza personale.

Ci si attivi col Governo nazionale perché chi lavora in pronto soccorso e in tutta l'area dell'emergenza urgenza sia adeguatamente incentivato e valorizzato.

Personalmente mi batterò anche perché i Policlinici universitari possano dare un maggiore contributo a sgravare ospedali come il Cardarelli del carico enorme a cui sono sottoposti, e soprattutto perché si avvii seriamente la realizzazione dei pronto soccorso ai Policlinici. La Campania, la gente della Campania, gli operatori sanitari della Campania, non possono più aspettare". E' il commento di Valeria Ciarambino sulla vicenda Cardarelli.

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