rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo contro i carabinieri a Piacenza: frattura nell'Arma per la costituzione di parte civile

La sigla sindacale Unarma contro i colleghi che si sono costituiti contro i militari. Cinque carabinieri hanno chiesto il rito abbreviato

È partito il processo contro i carabinieri infedeli della caserma “Levante” di Piacenza. L'inizio del procedimento giudiziario ha creato una vera e propria spaccatura all'interno delle organizzazioni sindacali dell'Arma. In particolare ciò che sta dividendo il mondo militare è stata la decisione del corpo di costituirsi parte civile nel procedimento. In particolare la costituzione di tre sigle sindacali è stata accolta dal giudice Fiammetta Modica che sarà chiamata a giudicare i fatti raccolti dall'inchiesta “Odysseus” che scoprì un vero e proprio sistema criminale creati da alcuni uomini in divisa.

La frattura tra le sigle sindacali

Se una parte del mondo dei carabinieri è deciso a chiedere conto ai suoi membri infedeli del danno d'immagine provocato al corpo, dall'altro ci sono rappresentanti sindacali che non hanno preso bene questa decisione. Alle tre associazioni e sindacati di carabinieri che si sono costituiti in giudizio si è opposto un'altra sigla sindacale, la Unarma Asc. Secondo quest'ultimi va garantito ai colleghi il diritto di difendersi in giudizio e non essere ritenuti colpevoli prima che la sentenza sia stata emessa.

Le parole di Unarma

A far sentire la sua voce è stato il segretario generale Antonio Nicolosi. “Il sindacato il carabiniere lo difende. Il nostro obiettivo non è quello di andare contro i carabinieri ma quello di tutelarli. Ciò non significare difendere quei comportamenti deplorevoli che hanno infangato la nostra amata uniforme. Significa, semplicemente, rispettare la nostra Carta costituzionale e attendere che la giustizia faccia il suo corso. Senza dare implicitamente un giudizio di condanna prima ancora della sentenza. Solo una sentenza passata in giudicato potrà arrogarsi il legittimo diritto di decidere chi ha sbagliato e chi deve pagare”. Secondo Unarma si tratta di un precedente preoccupante per il corpo. La sigla sindacale si era opposta anche alla costituzione di parte civile dell'Arma nel processo per la morte di Stefano Cucchi.

Le motivazioni di chi si è costituito parte civile 

Motivazioni completamente diverse rispetto ai soggetti che si sono costituiti parte civile nel procedimento che ritengono sia necessario che, se verranno ritenuti colpevoli in giudizio, i carabinieri che hanno arrecato danno all'uniforme rispondano anche con un risarcimento per la loro condotta. Intanto cinque militari hanno presentato richiesta di accedere al rito abbreviato che permetterebbe loro di ottenere uno sconto di un terzo della pena finale. Altri dieci imputati civili, invece, hanno chiesto l'applicazione pena patteggiando pene che vanno da quattro mesi ai quattro anni di reclusione. Il passaggio formale dell'applicazione pena verrà definito il prossimo 8 marzo mentre il prossimo 8 febbraio inizieranno i procedimenti con rito abbreviato.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo contro i carabinieri a Piacenza: frattura nell'Arma per la costituzione di parte civile

NapoliToday è in caricamento