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Cronaca Somma vesuviana

Carabiniere ucciso, Feltri su Twitter: “Fatico a definirlo eroe”

Duro attacco del direttore di Libero: “Non si può farsi accoltellare da un pirla diciannovenne perché non sei armato”

Il direttore di Libero, Vittorio Feltri lancia un duro attacco alla memoria del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma in servizio dal 19enne americano Finnegan Elder Lee. “Un vicebrigadiere che dimentica la pistola in caserma e si fa accoltellare da un ragazzotto mezzo scemo fatico a definirlo eroe”. Così aveva scritto Feltri su Twitter ed è ritornato sulla vicenda per chiarire meglio il suo pensiero intervistato dall'Adnkronos. “Un carabiniere non può pensare di andare a fare un servizio di ordine pubblico e dimentica di portarsi la pistola. Mi dispiace che sia morto e non è che non provo compassione, però credo abbia commesso una superficialità tremenda. Non si può farsi accoltellare da un pirla diciannovenne perché non sei armato”.

Le parole della madre dell'assassino 

La benda in caserma? Tortura incomprensibile

Feltri è convinto che i due carabinieri sarebbero dovuti intervenire con le armi in pugno per evitare che qualcuno potesse far loro del male. “L'errore sta nel fatto di portare al processo chi usa la pistola quando non si può non utilizzarla. Piuttosto che farsi ammazzare a coltellate, meglio utilizzare la pistola. Se uno dei due carabinieri quella sera avesse avuto la pistola spianata mentre l'altro faceva la perquisizione, non sarebbe successo”. Il giornalista è poi durissimo sull'utilizzo della benda dopo l'arresto in caserma. “È un metodo di tortura non giustificabile, è orrendo. Non capisco il senso di quella benda. Incomprensibile”.

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