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Cronaca

Carabiniere ucciso, le risposte ai dubbi sull'omicidio di Mario Cerciello Rega

Il vice-brigadiere dell'arma è stato ammazzato in strada a Roma con 11 coltellate

Ieri si sono tenuti i funerali a Somma Vesuviana di Mario Cerciello Rega, il vice-brigadiere dell'arma dei carabinieri, ucciso in strada a Roma con 11 coltellate da Finnegan Lee Elder. Nei giorni successivi all'omicidio sono state tante le ricostruzioni sull'accaduto e non sono mancati i dubbi sulle procedure seguite dai due carabinieri nell'operazione che ha poi portato alla morte Cerciello Rega. Ieri i carabinieri hanno chiarito nel dettaglio come si sono svolte le operazioni.

Perché i carabinieri sono intervenuti in borghese?

Mario Rega Cerciello e Andrea Varriale sono stati chiamati a intervenire per "il cavallo di ritorno" in quanto indossavano abiti civili in un'auto senza segni riconoscibili e quindi potevano passare maggiormente inosservati. Avevano il compito, nella notte tra giovedì e venerdì, di presentarsi all'appuntamento con i due americani al posto del derubato Sergio Brugiatelli, al quale avevano chiesto soldi e droga in cambio dello zaino rubato. Se si fossero recati all'appuntamento con le divise i due statunitensi sarebbero potuti scappare.

 Perché il collega di Cerciello Rega non ha sparato?

L'aggressione è stata immediata, Cerciello Rega è stato colpito ripetutamente all'addome prima che potesse difendersi e contrattaccare. "Fermati, siamo carabinieri, basta!" sono state le sue parole prima di accasciarsi a terra sanguinante. Quando la rissa è finita Varriale ha soccorso il collega colpito da 11 coltellate anziché rincorrere e sparare al buio contro i due aggressori in fuga.

IL PARROCO AI FUNERALI DEL CARABINIERE: "PERSONA STUPENDA"

Maghrebini o americani?

La pista dei maghrebini, indicati inizialmente come i responsabili dell'aggressione, ha creato caos nelle fasi iniziali delle indagini.  Sarebbe stato Sergio Brugiatelli, vittima del furto e della tentata estorsione da parte dei ragazzi americani, a indicarli come cittadini nord africani, probabilmente in un momento di confusione. Varriale invece dopo un comprensibile momento di choc indicherà gli aggressori come occidentali. 

LA LETTERA DELLA MOGLIE DI MARIO CERCIELLO REGA

Cosa accadde due ore prima dell'omicidio?

I carabinieri Varriale e Rega vengono chiamati in piazza Mastai da 4 colleghi che, liberi dal servizio, hanno notato dei movimenti sospetti. Provano a inseguire quelle persone, a fermare Brugiatelli, poi lo spacciatore, quindi Natale Hjorth, l'americano che viene accompagnato a comprare lo stupefacente e che viene sorpreso a raccogliere un involucro da terra, che spiegherà essere Bentelan prima di consegnarlo al militare dell'arma.

Funerali Mario Cerciello Rega (Foto De Cristofaro)

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Informatore dei carabinieri?

Brugiatelli non è confidente dei carabinieri. E' stato indagato insieme al pusher per spaccio di stupefacenti, non è un informatore e lo dimostrerà nel colloquio con la centrale operativa del 112. E' semplicemente una vittima di furto prima e di tentata estorsione poi. Vuole riprendere il suo cellulare al quale i due americani rispondono, decisi a fargli pagare non solo l'acquisto mancato ma anche la truffa della tachipirina spacciata al posto della cocaina. 

Funerali del carabiniere Cerciello Rega uscita bara (Foto De Cristofaro)

Visita in carcere

Intanto, Finnegan Elder e Gabriele Natale Hjorth hanno ricevuto in carcere la visita delle autorità consolari statunitensi, che stanno fornendo loro assistenza". Lo hanno riferito fonti del dipartimento di Stato americano.

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