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Cronaca Corso Arnaldo Lucci

Carabiniere investito da un centauro in fuga, le proteste: "È stato tentato omicidio"

Secondo il sindacato di polizia Fsp, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale non sono incriminazioni sufficienti in casi come questo. Intanto l'investitore, un 18enne, è stato arrestato ed è piantonato in ospedale. Migliora anche il carabiniere

È polemica per l'inquietante episodio avvenuto stamane, con un carabiniere travolto ad un posto di blocco da un centauro in fuga. “Quanto avvenuto oggi a Napoli è un fatto di gravità assoluta", stigmatizza Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. "Purtroppo, non sono eventi rari, ma fin troppo frequenti, e confermano una chiara mentalità delinquenziale di chi vive in assoluto spregio di regole e istituzioni".

L'episodio

Il 18enne in sella ad uno scooter - che pare avesse alle spalle già un’accusa di tentato omicidio per l’accoltellamento di un coetaneo - procedeva senza casco e senza patente, così anziché fermarsi al posto di blocco di corso Arnaldo Lucci ha accelerato travolgendo il carabiniere che voleva fermarlo per controlli. Un impatto violento, che ha scaraventato anche il ragazzo sull'asfalto. I due, inizialmente ricoverati in gravi condizioni (il carabiniere al Pellegrini, il centauro all'Ospedale del Mare), sono adesso fuori pericolo, e l'investitore è stato arrestato nel corso del ricovero, piantonato dalle forze dell'ordine.

Il commento di Fsp

"Ci chiediamo - prosegue Mazzetti di Fsp Polizia di Stato - se davvero possa sembrare sufficiente procedere contro questa persona per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, laddove le indagini su questo episodio così come appare da una primissima ricostruzione potrebbero portare a delineare un tentato omicidio".   

“Intanto rivolgiamo la nostra solidarietà al collega finito in ospedale in gravi condizioni, nella speranza che possa rimettersi al più presto. Allo stesso tempo - conclude il segretario del sindacato di polizia - torniamo a ragionare sulla seria questione della mancanza di protocolli operativi che ci consentano di gestire in maniera chiara e sicura situazioni di rischio elevatissimo come quella odierna. E, soprattutto, continuiamo ad affermare che azioni del genere non possono e non devono essere tollerate, non hanno giustificazioni, e devono portare a conseguenze altrettanto serie. Grazie al cielo quel carabiniere è ancora vivo, ma avrebbe potuto non esserlo. Sulle strade ne abbiamo persi tanti, troppi".

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