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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Capo polizia a Napoli, Vittorio Pisani torna in Questura tra gli applausi

In città è ricordato come uno dei migliori capi della Squadra mobile partenopea oltre che funzionario della sezione investigativa. Sono suoi gli arresti dei latitanti dell'Alleanza di Secondigliano

Il nuovo capo della Polizia Vittorio Pisani è a Napoli. Al suo arrivo in Questura è stato salutato dagli applausi dei poliziotti presenti, che hanno anche urlato il suo nome. La tappa di Napoli è la seconda dalla prestigiosa nomina. E' in città per l'intitolazione di una sala al primo dirigente Mario Bignone, scomparso a soli 44 anni a Palermo. "Lo avrei voluto con me ora", ha detto Pisani in un breve discorso ricordando le grandi doti di poliziotto di Bignone. "Un uomo di Napoli il cui nome e lavoro devono essere conosciuti dai colleghi più giovani che non hanno avuto la fortuna di incontrarlo", ha sottolineato il questore Alessandro Giuliano. Tantissimi gli ex colleghi giunti in Questura sin dal mattino presto per salutare Pisani. Uomini che hanno fatto la storia della lotta alla malavita organizzata negli anni più bui della nostra città, che con gli occhi lucidi hanno applaudito e filmato l'evento, dicendo con voce rotta dall'emozione "io c'ero", una frase semplice che significa tanto.    

Dopo il taglio del nastro, con la vedova di Brignone, e la benedizione da parte di padre Pasquale, al quarto piano del palazzo della Questura, Pisani insieme con il questore Alessandro Giuliano ha incontrato gli ex colleghi con i quali ha collaborato in passato alla cattura dei pericolosi latitanti dell'Alleanza di Secondigliano.  

Vittorio Pisani a Napoli, applausi per il capo della polizia (Foto De Cristofaro)

Il nuovo capo della polizia

A Napoli è ricordato come uno dei migliori capi della Squadra mobile partenopea oltre che funzionario della sezione investigativa. Sono suoi gli arresti dei latitanti dell'Alleanza di Secondigliano che gli permisero di raggiungere il grado di vice-questore aggiunto per meriti straordinari.Nel 2004 arrivò a capo della Mobile mettendo a segno gli arresti dei boss latitanti del clan dei Casalesi Antonio Iovine e Michele Zagaria. Arresti talmente eclatanti da diventare oggetto della fiction Rai “Sotto copertura”. Dopo i grandi risultati arrivò però l'accusa da parte del pentito Salvatore Lo Russo di aver aiutato alcuni imprenditori vicini ai clan nel riciclaggio in alcuni ristoranti. Un'accusa che i processi successivi hanno dimostrato essere del tutto calunniosa, riabilitando completamente Pisani che nel 2016 ottenne il ruolo di dirigente superiore con effetto retroattivo al 2011, anno in cui erano cominciati i procedimenti giudiziari. Sia il ministro dell'interno Matteo Salvini che Luciana Lamorgese si erano già affidati a lui per ruoli chiave come la Direzione centrale dell'immigrazione e polizia delle frontiere e la vice direzione dell'Aisi.

Mario  Brignone

Il dr Bignone, napoletano, è entrato nei ruoli della Polizia di Stato nel novembre del 1990 come allievo vice Ispettore ed è stato assegnato, al termine del corso di formazione, alla Squadra Mobile della Questura di Napoli; qui, alla Sezione Omicidi, ha svolto numerose indagini nei confronti soprattutto della cosiddetta “alleanza di Secondigliano”, conseguendo risultati di straordinaria rilevanza, inclusa la cattura di latitanti di grande pericolosità, tanto da essere promosso, nel 1999, per meriti straordinari alla qualifica di Ispettore Superiore. 

Nel 2002, divenuto vice Commissario, è stato assegnato alla Squadra Mobile della Questura di Palermo, dove ha svolto i compiti prima di funzionario addetto alla Sezione Criminalità Organizzata e poi di dirigente della Sezione Catturandi, anche qui portando a termine importanti operazioni contro “cosa nostra” e catturando, in prima persona,  latitanti di assoluto rilievo, al punto da essere promosso una seconda volta per meriti straordinari, alla qualifica di Primo Dirigente.

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