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Cronaca

Il maggio dei cantieri: la città piegata dai lavori

A quasi due settimane dall'inaugurazione della kermesse del Maggio dei Monumenti la città si presenta ai turisti come un immenso cantiere a cielo aperto

Un unico immenso cantiere avvolge la città di Napoli. Dalla stazione di piazza Garibaldi fino alla riviera di Chiaia, passando per corso Umberto e via Marina, il capoluogo partenopeo è cinto d'assedio da transenne, impalcature e teloni bianchi. Una gigantesca trincea che affonda tra buche, voragini e sporcizia. A quasi due settimane dall'inaugurazione del Maggio dei Monumenti, i turisti ammettono, non senza una punta di imbarazzo, di essere stati colpiti più dalle strade chiuse al traffico, dalle continue deviazioni e dai tratti di marciapiede vietati ai pedoni che dal fascino del patrimonio storico e artistico della città.

Partiamo dalla stazione. Piazza Garibaldi costituisce un biglietto da visita per i visitatori che fanno scalo a Napoli. Il restyling della galleria interna e lo sfarzo degli alberghi a quattro stelle fanno da contrappunto al degrado, alle pozzanghere e al caos della grande piazza. Gruppi di extracomunitari occupano l'area pedonale compresa tra via Milano e via Torino e mettono in mostra oggetti e stracci variopinti. Dal 19 aprile l'Anm, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico cittadino, ha soppresso alcune tratte. Restano l'R2, il 601 e la fermata dei taxi. E tra gli stranieri c'è chi ammette di aver impiegato cinquanta minuti per raggiungere piazza Bovio. "A niente è servito il blocco della circolazione nei giorni dispari, dalle 7,30 alle 10,30 - sottolinea un conducente - nelle ore di punta, alle 14 e alle 17, il quartiere è paralizzato".

Corso Umberto. Lo shopping lungo il Rettifilo partenopeo somiglia a uno slalom tra le transenne che invadono carreggiata e marciapiedi. I cantieri per la metropolitana di piazza Bovio sono stati ampliati da circa un mese per permettere la realizzazione delle camere di ventilazione. Secondo la tabella di marcia del Comune, dovrebbero essere ultimati entro il 16 maggio.

Via Marina. Altro tratto da bollino rosso è quello parallelo a corso Umberto. L'arteria di collegamento tra l'area est e la zona ovest di Napoli è interamente percorsa da segnalazioni di lavori in corso e nastri segnaletici rifrangenti. Le auto e i mezzi pubblici sono quotidianamente in affanno. Il picco è stato raggiunto il giorno della protesta dei 250 metalmeccanici del porto, quando alcuni autobus di turisti diretti agli scavi di Pompei ed Ercolano sono stati costretti a rinunciare alla visita.

Maschio Angioino. Gli spalti del castello che domina piazza Municipio si intravedono appena. Una delle principali attrazioni del capoluogo, con le sue cinque torri cilindriche fatte costruire da Carlo I d'Angiò, è ferita dai pannelli che delimitano il fossato. Agli scavi archeologici adiacenti Castel Nuovo che hanno rivelato importanti testimonianze del periodo aragonese (vedi il muraglione del XV secolo) si è aggiunto l'ampliamento del cantiere delle linee 1 e 6 della metropolitana, che ha determinato l'eliminazione delle corsie preferenziali e la divisione di via Acton in tre corsie a salire e tre a scendere. In totale si calcolano 200 parcheggi in meno, tra le soste di Napoli Park e quelle in piazza Municipio destinate ai dipendenti comunali.

Chiaia. Prosegue il "cantiere odissea" della linea 6 della metrò partenopea, che collegherà Mergellina con piazza Municipio. Sono trascorsi due anni esatti dall'abbattimento degli alberi secolari e dall'inizio dei lavori progettati dall'architetto Uberto Siola. I pannelli azzurri che circondano la zona richiamano il colore del mare di Napoli. Intanto, all'interno dell'area protetta, le ruspe continuano a scavare, mentre si allarga la forbice tra i tempi della storia e quelli dei lavori.

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