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Cronaca

Clan La Torre, sequestro di beni per più di 200mila euro

Requisiti un terreno, un'azienda di commercio al dettaglio e all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, le quote di una società, cinque auto e sette conti correnti bancari

Un sequestro a beni riconducibili a clan camorristici è stato portato a termine nella mattinata di ieri dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e dalla Dia partenopea.

In totale oltre 200mila euro, tra beni mobili e conti correnti bancari, riconducibili a Mario Di Meo. La misura di prevenzione è stata emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica.

A monte, quella che viene definita una "consistente sproporzione fra la capacità reddituale del Di Meo e dei componenti il proprio nucleo familiare con le effettive disponibilità finanziarie e patrimoniali".

Le indagini sono state condotte dall'Antimafia e dal Gico della Guardia di Finanza di Napoli, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Sono parte del contesto investigativo volto a contrastare l'accumulazione di beni illeciti del clan La Torre, particolarmente attivo nel Comune di Mondragone e nel basso Lazio.

Nel dettaglio, il sequestro ha riguardato un terreno, un'azienda di commercio al dettaglio e all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, le quote di una società, cinque auto e sette conti correnti bancari.

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