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Cronaca

Il procuratore generale Riello: “La camorra spara meno ma fa più affari”

L'analisi della situazione dei reati a Napoli attraverso la relazione annuale della procura generale

 La camorra spara meno, ma fa più affari sottobanco alleandosi con i cosiddetti colletti bianchi. È il grido d'allarme dei vertici della Corte di Appello di Napoli, commentando l'andamento dei reati registrati nell'ultimo anno alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "C'è una diminuzione dei reati, ma c'è un aumento delle denunce (da 27 a 53) per associazione di stampo camorristico in provincia di Napoli e di Caserta - ha detto il procuratore generale, Luigi Riello - Leggo con soddisfazione la positività dei dati, ma so che c'è una parte sommersa di criminalità che è quella relativa al mare in cui naviga la camorra cioè quello degli affari, del mercato.

Gli omicidi sono di meno così come i tentati omicidi, ma abbiamo il sospetto che vi sia una pax mafiosa e che si spari di meno perché si ingrassa di più su affari, intersecandosi con il mondo dell'impresa e delle professioni, ambienti insospettabili. Questo è un dato preoccupante ed è la frontiera sulla quale già stiamo lavorando, ma su cui dobbiamo lavorare sempre di più". Tra luglio 2018 e giugno 2019 sono state emesse 143 ordinanze per oltre 1000 indagati, ed è stato disposto un sequestro da oltre 200 milioni, ma nonostante questo "la percezione di insicurezza dei cittadini non sembra diminuire". "La diminuzione complessiva dei reati più gravi non deve, tuttavia, far abbassare l'allarme rispetto alla criminalità organizzata, un fenomeno che rimane grave e diffuso", ha concluso Riello

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