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Cronaca

Rapporto antimafia: "Clan storici azzerati, ora è la faida dei giovani"

È guerra tra le nuove leve della malavita per approfittare di vuoti di potere in tutta la città. Presentato dal procuratore Franco Roberti, il dossier della Direzione Nazionale Antimafia analizza la situazione criminale in città

I clan storici della camorra sono stati azzerati. C'è paradossalmente questo a monte – come esposto nel dossier presentato oggi dal procuratore Franco Roberti e dalla presidente della commissione antimafia Rosy Bindi – della recente faida: giovani generazioni di camorristi cercano occupare con violenza i posti lasciati vacanti.

LA FINE DEI CLAN STORICI – Le attività antimafia hanno "determinato veri e propri stravolgimenti nel panorama delle organizzazioni criminali – rileva la relazione della Direzione nazionale antimafia (Dna) presentata oggi – determinando la scomparsa o il forte indebolimento di alcuni storici clan di camorra, ormai orfani di tutti gli esponenti di maggior livello e carisma criminale, in quanto tratti in arresto e in stato di detenzione con pesantissime condanne e, talvolta, passati a collaborare con la giustizia".

LE NUOVE LEVE – "Vuoti di potere – prosegue la Dna – che giovani generazioni di camorristi stanno cercando di occupare, con metodi violenti e senza la capacità di misurare il rapporto tra benefici e costi delle proprie azioni criminali, se non altro sotto il profilo della loro capacità di determinare una particolare reazione delle istituzioni statali". Nel dettaglio, "la fibrillazione criminale si registra sia nelle periferie urbane che nel cuore cittadino", ed vede protagonisti"killer giovanissimi che si caratterizzano per la particolare ferocia che esprimono ed agiscono al di fuori di ogni regola".

LA FAIDA, DOVE – Il rapporto della Dna è comprensivo anche dei dati relativi alle "attività" camorristiche. Tra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015 sono stati commessi 22 omicidi e ne sono stati tentati ulteriori 23. La zona di principale contrasto è il centro storico (18), ma crescono gli omicidi nella zona Ovest (7) cittadina, a Est (6) e nei comuni a Nord del capoluogo (6). Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti è chiaro: "La camorra ancora presenta profili omicidiari preoccupantissimi".

IN ESPANSIONE – Infine, Dna e commissione antimafia si sono concentrate sulle attività della malavita. Tra i settori di maggiore interesse per la criminalità organizzata napoletana c'è la ristorazione, il commercio di capi di abbigliamento e quello della gestione degli impianti di carburante. Interessi sempre più ampi ed estesi "oltre i confini regionali e nazionali".

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