rotate-mobile
Cronaca

Camorra, il prefetto alla commissione antimafia: "Nessun passo indietro dalle famiglie storiche"

Inoltre, emerge a Napoli si usino armi da guerra per reati minori, un fenomeno preoccupante e insolito

Marco Valentini, prefetto di Napoli, oggi alle 14 ha riferito alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie.

Le famiglie storiche e la divisione degli affari

A proposito della camorra, Valentini ha spiegato che "le famiglie storiche della camorra non hanno fatto passi indietro e non è vero che questo abbia determinato guerre di camorra. Gli atti particolarmente violenti che si ripetono con frequenza nell'area metropolitana di Napoli vengono una sovrapposizione organizzata di livelli criminali".

"La mera gestione di piazze di spaccio viene affidata a piccole organizzazioni criminali, ma sempre subalterne ai clan storici che gestiscono attività tradizionali ovvero i giochi, la ristorazione, il settore turistico-alberghiero e i rifiuti". Anche racket e usura sono nelle mani dei "pesci piccoli".

I principali clan sono i Mazzarella, poi i Licciardi e i Contini, e in provincia i Mallardo e i Moccia. Nell'area metropolitana di Napoli, ha spiegato ancora il prefetto, operano anche altri clan autonomi, "ma si tratta sempre di una autonomia limitata e circoscritta ad ambiti concessi dai clan storici".

"Un uso abnorme di armi da guerra"

A Napoli si usano armi da guerra per reati minori, un fenomeno preoccupante e insolito. "Napoli è caratterizzata da un utilizzo delle armi per reati minori abnorme – sono state le parole di Valentini – Noi stiamo lavorando su questo. Abbiamo aperto un tavolo di analisi in prefettura su questo fenomeno e ho chiesto alle forze di polizia di fare un'attività informativa dedicata per cercare di capire come questo meccanismo di utilizzo di armi da guerra sia gestito nella città. Sono sicuro che avremo dei risultati".

Lockdown, tra welfare criminale e aiuti di Stato

Un altro interessante passaggio dell'audizione riguarda le modalità di funzionamento del welfare camorristico nel corso del lockdown. "Abbiamo prove evidenti, procedimenti e investigazioni di un'attività di welfare criminale esercitato soprattutto nella fase del lockdown attraverso forme surrettizie di sostentamento, beneficenza e aiuto di persone meno abbienti che – ha spiegato il prefetto – hanno mirato a rafforzare il controllo sul territorio e il consenso di cui le organizzazioni criminali hanno sempre bisogno, in particolare nella realtà della città di Napoli".

"Ancora più importante è il rapporto con gli aiuti che lo Stato ha dato in una prima fase alle imprese per resistere alla crisi – ha aggiunto Valentini – Quello che dovrà accadere riguarda gli interventi statali che seguiranno, molto importanti nei prossimi mesi, su cui sono stati già lanciati allarmi, a cui mi associo, perché sempre in tutte le fasi storiche le organizzazioni criminali hanno giocato un ruolo da attori nel momento in cui arrivavano investimenti e soldi pubblici sotto varie forme".

"Inquinamento enti locali, serve cooperazione"

"Il profondo inquinamento della vita pubblica degli enti locali fa sì che, a mio avviso, deve essere sviluppata un'attività investigativa di elevato profilo, con la collaborazione tra le attività delle varie Procure e in primo luogo della Dda di Napoli con l'attività di prevenzione amministrativa. Spesso questa sinergia si è mostrata molto importante", ha aggiunto Marco Valentini, che è entrato anche nel dettaglio di quanto accaduto di recente in fatto di amministrazioni sciolte per infiltrazioni. "Da quando esiste la possibilità di sciogliere gli enti locali nellarea metropolitana di Napoli – ha aggiunto ancora il prefetto – sono stati emanati 58 decreti di scioglimento che hanno riguardato 42 Comuni. Ben 10 Comuni sono stati sciolti due volte e 3 Comuni tre volte. Nove volte la magistratura ha annullato i provvedimenti di scioglimento adottati. Al 19 settembre avevamo 5 Comuni sciolti per mafia nell'area metropolitana di Napoli, 3 di questi sono tornati al voto, 2 continuano a essere sciolti, il Comune di Arzano e il Comune di Sant'Antimo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camorra, il prefetto alla commissione antimafia: "Nessun passo indietro dalle famiglie storiche"

NapoliToday è in caricamento