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Cronaca

Camorra a Napoli, tra famiglie storiche e piccoli gruppi di gangster: la mappa dei clan

I clan storici approfittano di alleanze con piccoli gruppi criminali per controllare le loro zone. I clan più pericolosi restano i Mazzarella e l'Alleanza di Secondigliano

La città di Napoli è la dimostrazione che è possibile un nuovo tipo di convivenza tra storici clan di camorra e nuovi gruppi di giovani gangster. È quello che denuncia la relazione semestrale della Dia che come sempre fa il punto su tutte le organizzazioni criminali cittadine. I vari quartieri di Napoli sono divisi tra storici sodalizi criminali e micro-gruppi, spesso a carattere familiare, che si occupano anche si spazi molto piccoli e fanno da referenti nella zona per i clan più strutturati. Questo però provoca una continua conflittualità tra i vari gruppi che si confrontano continuamente per il controllo del territorio.

Le gang giovanili 

Il loro serbatoio di violenza è alimentato spesso da gang giovanili capaci di gesti di violenza inaudita. Gli scontri che avvengono nelle strade, però, vengono eterodiretti dai clan storici che fissano le strategie e tramite alleanze mangiano pezzi di territorio agli avversari. Il vantaggio per i giovani gangster è quello di entrare in un sistema di tutele che solo i grandi gruppi camorristici possono assicurare come sostegni economi a loro e alle famiglie, assistenza legale e tutta una serie di “servizi” che i canali ufficiali dello Stato non riescono a fornire. Accanto alle attività criminali, più o meno coordinate dalle organizzazioni camorristiche storiche, la Dia ha registrato la presenza di episodi di criminalità diffusa caratterizzati da un forte valore di pericolosità sociale. Viene citato l'esempio della tragica morte dell'agente scelto Pasquale Apicella, avvenuta nell'aprile 2020 mentre provava a sventare un tentativo di rapina.

I clan più pericolosi 

Il panorama cittadino è come sempre molto variegato e su questo magma criminale si stagliano storici clan cittadini che si spartiscono il controllo delle varie zone. Secondo le valutazioni dell'Antimafia, i più pericolosi restano il clan Mazzarella e la cosiddetta Alleanza di Secondigliano. Gli investigatori riconoscono ai primi la capacità di tessere alleanze con i piccoli gruppi del centro cittadino riuscendo così a riaffermarsi in tutta l'area. Un'affermazione che li ha portati ad arrivare da San Giovanni a Teduccio a Fuorigrotta. Il cartello dell'Alleanza di Secondigliano permette ai clan che lo compongono di controllare, invece, tutta l'area settentrionale di Napoli.

Tutti i clan, le famiglie e i gruppi di Napoli città

Area Centrale - quartieri Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, San Carlo Arena/Stella, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/Posillipo.

MAZZARELLA, SIBILLO, RINALDI, gruppo FERRAIUOLO, AMIRANTE, BUONERBA, SIBILLO-BRUNETTI-GIULIANO- DE MARTINO, VICORITO, CUOMO, CALDARELLI, PAPI-IAFULLI CONTINI, BOSTI, LICCIARDI, MALLARDO, SALTALAMACCHIA, MASIELLO, ESPOSITO, MARIANO, RICCI-D’AMICO, TRONGONE, PRINNO, MONTESCURO, LEPRE, SEQUINO, VASTARELLA, MAURO, SAVARESE, ELIA, famiglia NOCERINO, STRAZZULLO, PICCIRILLO, CIRELLA, FRIZZIERO, CALONE.

Area Settentrionale – quartieri Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella.

LO RUSSO, VANELLA-GRASSI, AMATO-PAGANO, DI LAURO, LICCIARDI, ABETE, ABBINANTE, famiglia NOTTURNO, MARINO, CESARANO, CARELLA, GRIMALDI, MAIONE, RISPOLI, gruppo CIFRONE, PERFETTO, BALZANO-SCARPELLINI-D’ERRICO, famiglia STABILE, CIMMINO, CAIAZZO.

Area Orientale – quartieri Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio, Barra

MAZZARELLA, RINALDI-REALE, SILENZIO, MINICHINI-SCHISA-DE LUCA BOSSA, CUCCARO-APREA, D’AMICO, MONTESCURO, FORMICOLA, DE MICCO, D’AMICO, DE MARTINO, famiglia CASELLA.

Area Occidentale - Bagnoli, Cavalleggeri d’Aosta, Agnano, Fuorigrotta, Pianura, Rione Traiano, Soccavo.

TRONCONE, TOMMASELLI- MARFELLA, famiglia SORIANIELLO, VIGILIA, MELE, ESPOSITO, PESCE, D’AUSILIO, SORPRENDENTE, ESPOSITO, IADONISI, CUTOLO, PUCCINELLI, SORIANIELLO.

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