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Giovedì, 18 Aprile 2024
La relazione dell'Antimafia

Addio alla camorra delle “stese”: il sistema controlla appalti pubblici e organizza frodi fiscali

La mappa dei clan in città a Napoli e in provincia

La metamorfosi della camorra si è completata con l'arrivo della pandemia. È quanto raccontano le pagine della relazione della Dia che si riferisce al primo semestre del 2021 e che fotografano una situazione a dir poco preoccupante. La camorra ha ormai abbandonato la strada delle “stese” e delle intimidazioni e ha completato un processo di infiltrazione dell'economia pubblica e privata che mette in allarme gli investigatori. Uno scenario già tratteggiato più volte dal procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, e che trova riscontro anche nelle pagine redatte dagli investigatori antimafia. Un vero e proprio punto di svolta è stata la pandemia che ha accelerato il processo d'infiltrazione nel tessuto economico.

La liquidità proviene sempre, in gran parte, nel traffico di droga, ma il riutilizzo di quei capitali svela un'invasione tentacolare di vari settori. A cominciare dagli appalti pubblici riuscendo a mettere le mani su settori strategici del territorio. È il caso della sanità e degli ospedali dove il controllo è pressoché totale, come dimostrato anche dalle ultime inchieste della procura antimafia partenopea. Ci sono anche altri settori come le aste giudiziarie o le truffe telematiche dove la camorra riesce a mettere le mani. E ancora settori strategici come la logistica e le global service. I soldi vengono riutilizzati in gigantesche operazioni immobiliari, investiti in catene commerciali, oltre che il solito affare dei rifiuti.

Soldi che appaiono e scompaiono grazie a sofisticate frodi fiscali che accomunano i cosiddetti “colletti bianchi” alle figure di spicco delle organizzazioni criminali. Diventa difficile distinguerli vista la capacità operativa che questi professionisti di vari ambiti mettono a disposizione dei vari clan a fronte di un considerevole gettito di denaro in un periodo in cui le banche hanno chiuso i rubinetti a causa dell'emergenza pandemica. Decade definitivamente anche l'idea della camorra come un'organizzazione criminale fortemente parcellizzata. In realtà a Napoli e in gran parte dell'area metropolitana comandano due organizzazioni criminali: l'alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella.

mappa alleanza mazzarella-2

Sotto la loro influenza gravitano una serie di famiglie e clan che però fanno sempre riferimento a uno dei due cartelli principali in modo da far confluire in essi gli interessi condivisi e più remunerativi, oltre che a basso rischio giudiziario. Le azioni violente servono solo a sopire eventuali contrasti tra i clan sottoposti o a lavare nel sangue tradimenti ma l'intendimento generale è quello di limitarle al minimo. Tutta la rete decisionale è ben organizzata e stratificata in una piramide al cui vertice ci sono i due cartelli egemoni. Un capitolo rilevante è rappresentato dall'infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche che ha portato anche a scioglimenti di consigli comunali.

Stesso discorso anche per le attività imprenditoriali colpite da una serie di interdittive antimafia. Laddove le attività riescono a sfuggire alla lente d'ingrandimento degli investigatori, l'impatto sull'economia pubblica e privata è devastante. Lo dimostrano oltre che gli episodi di corruzione nel pubblico anche l'egemonia in alcuni settori commerciali privati con una serie sterminata di attività nel centro cittadino riconducibili ai clan.

area metropolitana-2

La mappa dei clan a Napoli 

Area Centrale - quartieri Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, San Carlo Arena/Stella, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/Posillipo.

MAZZARELLA, SIBILLO, RINALDI, gruppo FERRAIUOLO, AMIRANTE, BUONERBA, SIBILLO-BRUNETTI-GIULIANO- DE MARTINO, VICORITO, CUOMO, CALDARELLI, PAPI-IAFULLI CONTINI, BOSTI, LICCIARDI, MALLARDO, SALTALAMACCHIA, MASIELLO, ESPOSITO, MARIANO, RICCI-D’AMICO, TRONGONE, PRINNO, MONTESCURO, LEPRE, SEQUINO, VASTARELLA, MAURO, SAVARESE, ELIA, famiglia NOCERINO, STRAZZULLO, PICCIRILLO, CIRELLA, FRIZZIERO, CALONE.

Area Settentrionale – quartieri Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella.

LO RUSSO, VANELLA-GRASSI, AMATO-PAGANO, DI LAURO, LICCIARDI, ABETE, ABBINANTE, famiglia NOTTURNO, MARINO, CESARANO, CARELLA, GRIMALDI, MAIONE, RISPOLI, gruppo CIFRONE, PERFETTO, BALZANO-SCARPELLINI-D’ERRICO, famiglia STABILE, CIMMINO, CAIAZZO.

Area Orientale – quartieri Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio, Barra

MAZZARELLA, RINALDI-REALE, SILENZIO, MINICHINI-SCHISA-DE LUCA BOSSA, CUCCARO-APREA, D’AMICO, MONTESCURO, FORMICOLA, DE MICCO, D’AMICO, DE MARTINO, famiglia CASELLA.

Area Occidentale - Bagnoli, Cavalleggeri d’Aosta, Agnano, Fuorigrotta, Pianura, Rione Traiano, Soccavo.

TRONCONE, TOMMASELLI- MARFELLA, famiglia SORIANIELLO, VIGILIA, MELE, ESPOSITO, PESCE, D’AUSILIO, SORPRENDENTE, ESPOSITO, IADONISI, CUTOLO, PUCCINELLI, SORIANIELLO.

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Tutti i clan in provincia di Napoli 

Provincia di Napoli - ​Area occidentale

Pozzuoli e Quarto: BENEDUCE-LONGOBARDI

Bacoli e Monte di Procida: PARIANTE 

Provincia di Napoli - area settentrionale

Giugliano in Campania: MALLARDO

Qualiano: D’ALTERIO-PIANESE e DE ROSA

Villaricca: MALLARDO, FERRARA, CACCIAPUOTI

Afragola, Caivano, Casoria, Cardito, Frattamaggiore e Arzano: MOCCIA 

Cardito, Carditello, Frattamaggiore, Frattaminore: PEZZELLA

Casoria, Afragola : TORTORA

Crispano: CENNAMO 

Caivano (Parco Verde): CICCARELLI-SAUTTO

Melito di Napoli, Mugnano ed Arzano: AMATO-PAGANO 

Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano: PUCA, RANUCCI, VERDE

Casandrino: MARRAZZO 

Marano di Napoli e Quarto:  NUVOLETTA, POLVERINO e ORLANDO 

Acerra: DI BUONO, AVVENTURATO, MARINIELLO, GRANATA

Casalnuovo e Volla: REA-VENERUSO

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Provincia di Napoli - area meridionale

San Giorgio a Cremano: ABATE, TROIA, LUONGO

Ercolano: ASCIONE- PAPALE, BIRRA- IACOMINO,

Portici: VOLLARO 

San Sebastiano al Vesuvio: PISCOPO,

Torre del Greco: FALANGA

Torre Annunziata:  GIONTA, GALLO-CAVALIERI, CHIERCHIA

Boscotrecase, Trecase: GALLO-LIMELLI-VANGONE, 

Boscoreale: ANNUNZIATA-AQUINO, VISCIANO, PESACANE e GALLO-LIMELLI-VANGONE

Castellammare di Stabia: D’ALESSANDRO, IMPARATO, CESARANO

Pompei: CESARANO

Gragnano e Pimonte: DI MARTINO

Provincia di Napoli - area orientale

San Vitaliano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola, Pomigliano: SANGERMANO

Terzigno; BATTI, SCARPA

San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, San Gennaro Vesuviano: FABBROCINO

Poggiomarino e Striano: GIUGLIANO

Somma Vesuviana: DE BERNARDO, D'ATRI

Marigliano: MARIGLIANESI, PAESANI

Brusciano: REGA

Sant'Anastasia: ANASTASIO E PERILLO

Pollena Trocchia: ARLISTICO, TERRACCIANO

Cercola e Pomigliano d’Arco: gruppi napoletani attraverso referenti locali come i MASCITELLI

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