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Cronaca

La camorra dà le armi all'Eta Nuovo scenario della criminalità organizzata

La camorra fornisce ai terroristi dell'Eta armi provenienti da traffici nei paesi dell'est europeo, nell'ambito di una catena di contatti criminosi che porta alle Farc colombiane. La dichiarazione di Pietro Grasso ieri in una conferenza a Belgrado

"E' noto che le Farc colombiane si finanziano con il traffico di cocaina, da loro la droga arriva ai terroristi dell'Eta, che a loro volta la scambiano con la camorra per ottenere armi, armi provenienti da traffici nei paesi dell'est Europa" queste le frasi con cui Pietro Grasso ha spiegato i movimenti della criminalità organizzata fuori dal nostro paese.

Il Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, è intervenuto ieri a Belgrado a una conferenza sulla lotta alla criminalità organizzata nei Balcani occidentali e in quest'occasione ha detto che la camorra fornisce ai terroristi dell'Eta armi provenienti da traffici nei paesi dell'est europeo, nell'ambito di una catena di contatti criminosi che porta alle Farc colombiane.

  I terroristi dell'Eta scambiano la droga con la camorra per ottenere armi  
Alla conferenza - a livello di ministri dell'interno e della giustizia - sono intervenuti per il Governo italiano i sottosegretari all'Interno, Francesco Nitto Palma, e alla Giustizia, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Grasso ha spiegato che "il passaggio da un Paese all'altro dei traffici illeciti (stupefacenti, armi, denaro sporco, materiali nucleari e radioattivi, rifiuti tossici, merci contraffatte, materiale pornografico e gli stessi esseri umani) avviene in stretta sinergia e collaborazione fra le associazioni criminali interessate agli stessi traffici, che rafforzano i loro vincoli e aumentano enormemente il loro potere criminale".

Di un coinvolgimento dell'Eta nel traffico di cocaina aveva parlato alcune settimane fa lo scrittore Roberto Saviano in un intervento nell'università di Santander, ma il giorno successivo il ministro dell'Interno spagnolo, Alfredo Rubalcaba, aveva osservato che non vi è "nessuna prova" del fatto che i terroristi dell'Eta traffichino con la droga. La necessità di rafforzare lo scambio di informazioni fra gli Stati è stata sottolineata anche dai due sottosegretari italiani. Nitto Palma ha in particolare riferito dei risultati positivi conseguiti dal governo italiano, che negli ultimi 14 mesi ha arrestato 236 latitanti, cento dei quali tra i più pericolosi, sequestrando 4,5 miliardi di euro di beni illeciti. L'Italia, ha detto, ha concluso accordi di cooperazione con vari paesi balcanici come Serbia, Bosnia, Albania e contatti sono in corso con la Macedonia. Alla conferenza, che è stata aperta dal presidente serbo Boris Tadic, è intervenuto fra gli altri anche il commissario europeo alla giustizia e sicurezza Jacques Barrot, che ha sottolineato i seri pericoli che il crimine organizzato rappresenta per la stabilità dei Balcani occidentali e per le prospettive di integrazione europea dell'intera regione.
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