Calìgo, il set del nuovo film di Carbone tra luoghi simbolo e opere d’arte
Castel Sant'Elmo, il Museo Filangieri, la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, l'Ecoparco: sono alcuni dei luoghi in cui sono in corso le riprese
Tra l'ovvio e il dubbio, ai bivi delle nostre scelte quotidiane: è Calìgo, la seconda opera cinematografica del giovane regista partenopeo Egidio Carbone le cui riprese sono in corso a Napoli tra Castel Sant’Elmo, il Museo Filangieri, la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, l’Ecoparco.
Dopo Guado, del 2014, Carbone prosegue nel secondo capitolo della trilogia “Trascendenze” le sue sperimentazioni sulla Teoria dell’Attore Costitutivo: nella nuova opera fa da guida nella riscoperta di luoghi simbolo di Napoli, dei suoi capolavori e di opere inedite, queste realizzate – appositamente per la pellicola – dall'artista napoletana Francesca Strino.
Nel suo percorso Calìgo, la protagonista, si confronta con il senso del Tempo, della Libertà, della Giustizia: rispettivamente la cadenza, l'espressione massima e l'equilibrio della vita e delle cose. La sceneggiatura è articolata in modo non canonico, e si sviluppa in 17 quadri alternati in due differenti e complementari categorie, definite “quadri morfologici” e “quadri cosmologici”, accompagnati da un preambolo ed una conclusione.
Carbone, 37 anni, è un drammaturgo, regista e attore campano. Tra le sue opere più importanti, La Bufaliera, presentata al Teatro San Carlo di Napoli nel 2010 e tradotta in lingua araba da Mohamed Salmawy. Con i suoi studi indaga sul modo di essere del personaggio in scena e nel tempo scenico partendo dallo studio della deformazione della materia.