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Cronaca

Lo sbarco in Normandia del "caffè sospeso": Napoli esporta solidarietà

L'antica pratica partenopea conquista l'Europa per la 'nobiltà' del piccolo gesto. Un'associazione di Caen propone il 'café suspendu' e lancia anche l'idea del 'sandwich sospeso'

Era una pratica molto nota a Napoli, storica si può dire, anche se sembrava ormai in declino: "il caffè sospeso" è parte della tradizione 'solidale' dei napoletani, che sta riconquistando non solo la sua città di origine, ma anche moltissime città estere.

Il meccanismo è molto semplice ed intuitivo: il cliente generoso paga due caffè ma ne consuma uno solo, quello rimasto 'in sospeso' potrà essere consumato da un altro cliente che, magari, non può permetterselo.

Dopo aver trovato fortuna in Inghilterra e in Spagna ora questa pratica tutta napoletana conquista la Francia (dove era già approdata in alcune città) arrivando fino alla Bassa Normandia, e, in particolare, a Caen dove prende il nome di "Café suspendu".

Ma non solo caffè: il gesto di solidarietà verso uno (o più) sconosciuti si estende anche ad un piccolo spuntino offerto, ed è la stessa associazione di artisti e cittadini, "Les Act'liés", che propone la diffusione a Caen del caffè sospeso, che lancia anche un'altra idea: "le sandwich en attente" (il sandwich, o meglio, la baguette 'in attesa'). Alla base, soprattutto il valore della condivisione, dei piccoli gesti che ognuno può mettere in campo.

E, a giudicare dal successo della pagina Facebook dedicata alla proposta del 'cafè suspendo a Caen" si direbbe che non sono in pochi a credere che la solidarietà sia ancora un valore trainante e fondamentale della nostra società.

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