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Cronaca

Strage bus Monteforte Irpino, si decide per i rinvii a giudizio

Sono 15 gli indagati per la strage. Il mezzo precipitò da un viadotto dell'A-16 il 28 luglio del 2013: ci furono 40 morti

Sono 15 gli indagati per la strage del bus, precipitato da un viadotto dell’A-16 a Monteforte Irpino il 28 luglio del 2013: 40 le vittime. Il bus isi schiantò contro un guard rail del viadotto che si aprì nel mezzo. Sul tragitto di qualche chilometro in discesa, tra il tunnel di Monteforte e il viadotto Acqualonga, i segni di un’avaria meccanica, sulla trasmissione e sull’impianto frenante. L’autista che morì nell’incidente, non riuscì a fermare i mezzo ma provò inutilmente ad appoggiarsi con la fiancata sul guard rail. Oggi, nell’udienza del Gup al tribunale di Avellino, la decisione sulle richieste di rinvio a giudizio presentate dalla Procura.

Indagato lo stato maggiore della Società Autostrade e il titolare dell’agenzia di viaggio di Pozzuoli che organizzava pellegrinaggi, oltre ad alcuni funzionari della Motorizzazione civile di Napoli che avrebbero falsificato documenti relativi alla regolare revisione sul bus. I reati contestati sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Dei quindici imputati, tre sono anche indiziati di falso in atto pubblico.

La compagnia che assicura Autostrade per l’Italia, la Swiss Re, ha intanto provveduto a formalizzare gli accordi con i parenti delle vittime, risarcendo oltre 200 aventi diritto e la quasi totalità dei parenti più stretti. In corso anche il procedimento civile per il risarcimento dei danni dei familiari delle vittime in cui è coinvolta Reale Mutua, la compagnia assicurativa del bus, che aveva una copertura con massimali particolarmente bassi.

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