Il maltempo che si è abbattuto su Napoli, ha fatto tornare in auge il problema delle buche stradali a Napoli e in provincia, nonostante le rassicurazioni del comune che con il Pis, mira a ridurre sensibilmente i disagi per gli automobilisti e per i pedoni.

"A parte il metodo utilizzato per le riparazioni sia discutibile, anche per quanto concerne le segnalazioni approntate con il Pis, la situazione non è migliorata e anzi appare maggiormente ingarbugliata. Non si sa più chi chiamare. Sarebbe stato meglio attivare un numero verde unico per aiutare il cittadino a dare e a ricevere informazioni maggiormente dettagliate sulle diverse buche stradali", fa sapere a NapoliToday Bukaman.

Non si è fatta attendere neppure la risposta di un ingegnere dell'ufficio tecnico del comune di Napoli che ha dichiarato: "Il comune di Napoli negli ultimi giorni ha iniziato ad affrontare il problema delle buche stradali con un metodo innovativo. Ha attrezzato le dodici municipalità con squadrette di operai finalizzando il loro intervento alla riparazione urgente delle buche, ed ha inaugurato un sistema informatizzato basato su un modulo, predisposto ad hoc, con cui il cittadino informa telematicamente le municipalità circa i dissesti che individua, in modo che le squadrette operino tempestivamente. - Il sistema è ben pensato, ma abbisogna di corposi aggiustamenti per divenire efficace. Sulla base delle prime esperienze si propone quanto segue: Per quanto attiene al modulo informativo, esso dovrebbe avere la doppia funzione di informare il comune del problema, ma anche di informare il cittadino denunciante dell’avvenuta soluzione e dei tempi di intervento. Le modifiche proposte sono banalmente perseguibili, a condizione che il comune non frapponga ostacoli speciosi. Per quanto attiene agli interventi, su quelli sin qui eseguiti non rilevo accettabile organizzazione e professionalità, tanto da temere per la loro efficacia. Ritengo indispensabile separare la fase del segnalamento della buca pericolosa da quella dell’intervento. Ritengo indispensabile differenziare gli interventi in tempo asciutto, da eseguirsi con i materiali tradizionali, da quelli in tempo bagnato, in cui andrebbero usati materiali e tecniche specifici. Ritengo indispensabile differenziare le tipologie di interventi nelle tre branche: su asfalto; su sanpietrini; su basolato", ha specificato l'ingegnere interpellato.