rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Ferdinando / Piazza del Plebiscito

Springsteen infiamma Piazza del Plebiscito: "È bello essere a casa"

Il boss saluta il pubblico partenopeo sulle note di 'O sole mio' e poi attacca uno dietro l'altro i suoi successi. Tre lunghe ore di musica. In napoletano: "Vulesse dedicà sta canzone agli amici di Vico Equense, la mia città"

Il live di Bruce Springsteen a Napoli non è stato soltanto musica, ma è la quintessenza del rock. I pezzi storici, le cover fuori programma, le nuove hit. Ma soprattutto c'é stato il ritorno del rocker americano alla sua terra d'origine. "E' bello essere al Sud Italia - dice il boss in perfetto italiano - io sono del Sud Italia, è bello essere a casa". L'uomo nato per correre saluta il pubblico partenopeo sulle note di 'O sole mio' e poi attacca uno dietro l'altro i suoi successi. Un animale da palcoscenico degnamente accompagnato dalla E-street Band al gran completo: Little Steven e Nils Lofgren alle chitarre, Garry Tallent al basso, Max Weinberg alla batteria, Soozie Tyrrell al violino, Roy Bittan e Charles Giordano al pianoforte alle tastiere, Jake Clemons al sax, Eddie Manion alle percussioni, quattro fiati e tre coristi.

Di fronte a lui, i 20.000 di piazza Plebiscito. Verso metà concerto si abbatte anche un violento acquazzonem che però sembra esaltare ancora di più il 'boss'. La sua risposta alla pioggia è la cover dei Creedence Clearwater Revival 'Who'll stop the rain'. E poi c'é l'omaggio alla terra d'origine di suo nonno Antonio. Quasi si commuove quando raccoglie tra il pubblico la gigantografia di una foto raffigurante il vecchio Gran caffé Zerilli di Vico Equense, in costiera sorrentina, appartenuto alla sua famiglia. "It's my resturant", è il mio ristorante, dice emozionato. E in napoletano annuncia: "Vulesse dedicà sta canzone agli amici di Vico Equense, la mia città". Partono le note di 'My hometown'.

Bruce Springsteen a Napoli © Tm NewsInfophoto


Alle 23, dopo due ore e mezza di concerto, alcuni dei suoi più celebri successi: 'Born to Run', 'Dancing in the Dark' e ovviamente 'Born in the Usa'. Il bis è ancora all'insegna delle cover: prima 'Twist and Shout' e poi 'La bamba'. Ma non finisce qui. Dopo tre ore di concerto, il 'boss' ne ha ancora. Resta solo sul palco, "ancora una per la mia Napoli" dice. E intona una versione unplugged di 'Thunder Road', la stessa con cui chiuse, sempre a Napoli, il live del 1997 al teatro Augusteo. "Ciao Napoli, grazie per la magica notte, anche la pioggia è stata bella".

Concerto Springsteen, cancelli aperti © N. Clemente/NapoliToday


Springsteen a Napoli: l'attesa

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Springsteen infiamma Piazza del Plebiscito: "È bello essere a casa"

NapoliToday è in caricamento