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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Vomero / Via Marcello Casale de Bustis

"No ai box", commercianti e cittadini del Vomero si ribellano

Il progetto, definito "assurdo e pericoloso", prevede la costruzione di circo 900 box auto interrati al di sotto dell'area tra via De Bustis, piazza degli Artisti e via Tino da Camaino. I manifestanti: "Ci sono alti rischi idrogeologici"

Il progetto "Antignano-De Bustis" che prevede la costruzione di circa 900 box in una vastissima area sotterranea al Vomero è fortemente contestato. Ad alzare i toni, questo pomeriggio, sono stati numerosi collettivi che hanno organizzato un partecipato corteo, che ha preso le mosse da piazza degli Artisti per poi arrivare in serata sino a via Luca Giordano. Pacificamente hanno gridato il loro "No ai box", sfilando compatti per le strade del quartiere in cui lavorano e vivono. 

Lentamente preceduti da pochi poliziotti, duecento persone hanno pacificamente sfilato mettendo però in subbuglio la già congestionata viabilità vomerese. Ed era evidentemente anche questo l'obiettivo: cercare di lanciare il messaggio anche alla maggioranza silenziosa che vive nel quartiere collinare. Tra i manifestanti molte donne, mogli e madri di chi lavora nel mercato De Bustis, il mercatino rionale che rischia di sparire inghiottito tra le burocrazie del progetto e i lavori che potrebbero durare anni e colpire seriamente il commercio. Nel corteo anche dipendenti del vicino supermercato, che temono per il proprio posto di lavoro.  

"No ai box", la manifestazione al Vomero (foto davide schiavon)


IL PROGETTO - Nello specifico, il progetto prevede la costruzione di quasi 900 box privati e interrati in una zona che va da via Tino da Camaino a Piazza degli Artisti passando per Via Casale De Bustis - dove sorge il mercato rionale. "Uno scavo di decine di metri su un'area enorme", fanno sapere i manifestanti, "con rischi che riguardano non solo il lavoro di tutti noi, ma anche la salute e la sicurezza di tutti: il pericolo idrogeologico e ambientale è concreto, e finora poco percepito". I manifestanti sono decisi a bloccare i lavori, definendo il progetto una "speculazione edilizia antidemocratica, uno sventramento del quartiere che non porta giovamento all'interesse pubblico ma solo danni per tutti per salvaguardare gli interessi economici di pochi". 

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