"No ai box", commercianti e cittadini del Vomero si ribellano
Il progetto, definito "assurdo e pericoloso", prevede la costruzione di circo 900 box auto interrati al di sotto dell'area tra via De Bustis, piazza degli Artisti e via Tino da Camaino. I manifestanti: "Ci sono alti rischi idrogeologici"
Il progetto "Antignano-De Bustis" che prevede la costruzione di circa 900 box in una vastissima area sotterranea al Vomero è fortemente contestato. Ad alzare i toni, questo pomeriggio, sono stati numerosi collettivi che hanno organizzato un partecipato corteo, che ha preso le mosse da piazza degli Artisti per poi arrivare in serata sino a via Luca Giordano. Pacificamente hanno gridato il loro "No ai box", sfilando compatti per le strade del quartiere in cui lavorano e vivono.
Lentamente preceduti da pochi poliziotti, duecento persone hanno pacificamente sfilato mettendo però in subbuglio la già congestionata viabilità vomerese. Ed era evidentemente anche questo l'obiettivo: cercare di lanciare il messaggio anche alla maggioranza silenziosa che vive nel quartiere collinare. Tra i manifestanti molte donne, mogli e madri di chi lavora nel mercato De Bustis, il mercatino rionale che rischia di sparire inghiottito tra le burocrazie del progetto e i lavori che potrebbero durare anni e colpire seriamente il commercio. Nel corteo anche dipendenti del vicino supermercato, che temono per il proprio posto di lavoro.
IL PROGETTO - Nello specifico, il progetto prevede la costruzione di quasi 900 box privati e interrati in una zona che va da via Tino da Camaino a Piazza degli Artisti passando per Via Casale De Bustis - dove sorge il mercato rionale. "Uno scavo di decine di metri su un'area enorme", fanno sapere i manifestanti, "con rischi che riguardano non solo il lavoro di tutti noi, ma anche la salute e la sicurezza di tutti: il pericolo idrogeologico e ambientale è concreto, e finora poco percepito". I manifestanti sono decisi a bloccare i lavori, definendo il progetto una "speculazione edilizia antidemocratica, uno sventramento del quartiere che non porta giovamento all'interesse pubblico ma solo danni per tutti per salvaguardare gli interessi economici di pochi".