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Cronaca

Sì all'estradizione: il boss Pasquale Scotti rientra in Italia

L'ex braccio destro di Raffaele Cutolo fu arrestato a Recife nel maggio scorso dopo un record di 31 anni di latitanza

Pasquale Scotti torna in Italia. Il procuratore generale brasiliano che si occupa del caso dell’ex braccio destro di Raffaele Cutolo, il boss italiano arrestato a Recife nel maggio scorso dopo un record di 31 anni di latitanza, ha comunicato che il detenuto sarà estradato. Le condanne che hanno colpito Scotti sono tutte per reati di mafia.

Gli avvocati del camorrista, noto con il soprannome di 'collier' per la collana da 50 milioni di lire con la quale omaggiò la moglie di Cutolo, si sono appellati alla persecuzione politica paventando il rischio di incolumità del detenuto, ma l’autorità giudiziaria ha ritenuto che non vi fosse alcun pericolo. Invano anche il tentativo della moglie brasiliana: ha cercato di opporsi al trasferimento del marito in Italia adducendo il diritto dei due bambini avuti dall’uomo di continuare a vedere il padre.

Ora si attende la comunicazione ufficiale del nulla osta all’estradizione. Il ministero avrà poi venti giorni per produrre gli atti del caso e recepire formalmente la condizione prevista dalle convenzioni esistenti tra Brasilia e Roma: la pena dell’ergastolo cui Scotti è stato condannato dovrà essere commutata in trent’anni in quanto il 'fine pena mai' non è riconosciuto nel Paese sudamericano.

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