Scisciano, via alla bonifica del campo di calcio
Cantiere aperto in Via San Giovanni dei Cavoli. Il sindaco Napolitano: nasceranno spogliatoi e parcheggi. Ma il Pdl protesta: è una lenta agonia
Era nato come un campo di calcio, ma in realtà la struttura all'aperto di Via San Giovanni dei Cavoli a Scisciano, negli ultimi anni - almeno quindici - non ha mai visto ragazzini festanti e sfide all'ultimo goal. Semmai, una vera e propria discarica. Adesso il primo cittadino Patrizio Napolitano ha detto stop allo scempio.
Sono partiti infatti nei giorni scorsi i lavori di riqualificazione della struttura adibita ormai a isola ecologica e che ha visto i suoi momenti peggiori soprattutto nei picchi della ben nota emergenza rifiuti campana. I lavori del campo di Via San Giovanni dei Cavoli, che vedono fondi per oltre 500mila euro, comporteranno innanzitutto una messa in sicurezza generale dell'intera struttura ormai abbandonata. Poi, come assicura il sindaco, sarà dato il via alla costruzione di una recinzione esterna, di spogliatoi per gli sportivi e di un ampio parcheggio.
Sull'operazione, però, ecco alzarsi le prime polemiche. Tra queste, la protesta partita da Vincenzo Acerra, a capo della sezione locale del Popolo delle Libertà, che ha lanciato un duro manifesto nel quale si parla, senza inutili giri di parole, di lenta agonia. Il Pdl, infatti, sottolinea i numerosi disservizi e le problematiche ancora irrisolte nonostante gli impegni che erano stati presi con i cittadini ai tempi della campagna elettorale.
Tra le promesse non mantenute, la riqualificazione di Via Borzillo, tuttora oggetto di continui interventi con relativi disagi al traffico veicolare, la scuola elementare che va avanti tra distacchi di intonaco, infiltrazioni d'acqua e servizi igienici precari, e
Nel campo sportivo, basti pensare, erano stati posti una serie di bidoni per la raccolta differenziata, oltre al fatto di aver reso lo stadio un passaggio per i mezzi addetti al trasporto dei rifiuti stessi, utilizzando così il campo come via d'accesso a un sito di stoccaggio per rifiuti indifferenziati che sorgeva in un'area adiacente al muro di cinta. Una zona che il Comune, oggi sottolinea, rispettava comunque l'ambiente seguendo regole rigide per il benessere dei cittadini.