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Cronaca Barra / Via Domenico de Roberto

Biodigestore Napoli Est: via libera solo a certe condizioni

Il documento votato dalla VI Municipalità prevede livelli di differenziata ben lontani dalle percentuali attuali e la realizzazione contestuale degli altri due impianti cittadini

Il biodigestore a Napoli Est si farà sono a determinata condizioni. E' quanto ha stabilito la VI Municipalità (San Giovanni, Barra, Ponticelli) durante la riunione monotematica che si è tenuta alla presenza dell'assessore comunale all'Ambiente Paolo Mancuso. Condizioni che, al momento, sono molto lontane dalla realtà attuale.

"Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che non accetta in alcun modo la realizzazione di un impianto di compodtaggio/biodigestore a Ponticelli alle condizioni esistenti alla data odierna - spiega Generoso Olivieri, consigliere municipale di Napoli Libera - Le condizioni sono, tra le varie, il raggiungimento di livelli di differenziata ottimali che sono lontani dall'essere raggiunti oggi e la realizzazione contestuale degli altri due siti di compostaggio che l'amministrazione comunale ha deliberato di realizzare nella passata consiliatura. Siamo consapevoli che il compostaggio è uno strumento necessario che trova anche accoglienza positiva della cittadinanza se la lavorazione viene effettuato seguendo il solo processo aerobico a freddo. Se le condizioni del documento approvato non verranno rispettate, il Consiglio adotterà tutti gli strumenti per ribadire il rifiuto alla realizzazione dell'impianto nella nostra municipalità".

Secondo il progetto del Comune, il biodigestore dovrebbe sorgere in via De Roberto, all'interno dell'area occupata già dal depuratore delle acque. Un piano che già l'Amministrazione de Magistris non è riuscita a portare avanti e che, ancora oggi, suscita reazioni veementi sia tra i comitati cittadini che tra gli esponenti politici. Sul tema è tornato anche il senatore 5 Stelle Vincenzo Presutto che, contrariamente a quanto votato dai consiglieri comunali grillini, ha ribadito la sua contrarietà: "L’amministrazione Manfredi dovrebbe concentrarsi in prima battuta nel recuperare i 38 milioni di euro che il Ministero per l’Ambiente ha messo a disposizione per la bonifica dell’area SIN da anni. Pertanto, prima vanno bonificate quelle aree caratterizzate da una altissima incidenza tumorale, poi, andrebbe predisposto un piano di rifiuti serio per avere una raccolta realmente differenziata e solo in quel momento potrà essere valutato un impianto di biodigestore di ultima generazione”.

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