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Sabato, 20 Aprile 2024

Bambini lasciati senz'acqua, arriva l'esercito (VIDEO)

I militari hanno riempito con 8mila litri le cisterne dell'insediamento rom di via Galileo Ferraris, dove vivono settanta persone, di cui 40 minori. Erano senz'acqua da un paio di settimane perché Abc ha staccato il servizio

L'acqua è arrivata. Dopo tre giorni di polemiche e carte bollate e dopo la video-denuncia di NapoliToday, è arrivata una buona notizia per le 70 persone di etnia rom, di cui quaranta bambini, che vivono nell'ex area Enel di via Galileo Ferraris. L'esercito italiano ha riempito le cisterne del campo con 8mila litri. Con il termometro a 40 gradi, questa piccola comunità era stata lasciata senz'acqua un paio di settimane fa, quando Abc, in seguito a un guasto, ha chiuso il servizio idrico. 

La protezione civile regionale ha rifornito l'insediamento fino al 19 luglio, quando ha comunicato ai volontari che non sarebbe stato più possibile. Per 48 ore, le trenta famiglie sono rimaste senz'acqua. Una situazione di emergenza igienico-sanitaria per la quale sono arrivati l'appello della Caritas, nella figura dell'operatore Antonio Romano, e la denuncia del presidente della commissione Politiche sociali del Comune di Napoli Massimo Cilenti. 

Interventi che hanno spinto la macchina comunale a muoversi fino a trovare una soluzione tampone. L'arrivo dei militari è stato accolto con fragorosi applausi, ma ognì occupante avrà poco più di 100 litri a testa per bere, cucinare e lavarsi. Il che significa che nel giro di 48 ore saremo punto e accapo. Cilenti e la Caritas chiedono l'installazione di una fontana all'esterno dell'ex area Enel, così come già fatto in passato per altri insediamenti rom. "Non dobbiamo abbassare l'attenzione su questa vicenda. E' impensabile che Napoli lasci senz'acqua queste persone con questo caldo. Ci sono dei bambini, è disumano e non deve accadere". La prospettiva di realizzare una fontana, però, pare osteggiata dai vertici Abc, azienda comunale guidata da Alessandra Sardu. L'assessore comunale alle Politiche sociali Luca Trapanese, invece, propende per lo spostamento delle 70 persone nel centro Deledda di Soccavo.

Ipotesi che sia i rom che i volontari scartano per due motivi. Il primo è che il centro sarebbe già allo stremo e in condizioni di degrado. Il secondo è legato al fatto che la metà dei quaranta minori del campo di via Galileo Ferraris frequenta le scuole di Gianturco e lo spostamento pregiudicherebbe il loro processo di integrazione. Il problema è complesso e per risolverlo ci sono solo 48 ore, forse meno. Poi, sarà di nuovo emergenza acqua.  

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