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Cronaca

"Bevi Napoli e poi muori": è polemica sulla copertina dell'Espresso

I risultati di una ricerca su acqua, suoli e cibi di una vasta zona richiesta dal Comando americano di Napoli. Il consigliere Gabriele: "Esposto alla Procura, potrebbe configurarsi il reato di procurato allarme"

Polemica sulla copertina del nuovo numero dell'Espresso. Il titolo - "Bevi Napoli e poi muori" - riguarda una ricerca richiesta dal comando americano di Napoli, eseguìta da primari laboratori di analisi sulla base di campioni di acqua, cibo, terreni, fumi raccolti lungo l’arco di due anni – dal 2009 al 2011 – su un’area di oltre mille chilometri quadrati e costata ben 30 milioni di dollari.

Il consigliere regionale della Campania del Pse, Corrado Gabriele, ha annunciato di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli per chiedere ''di accertare se non sia il caso di verificare gli estremi della violazione dell'articolo 658 del Codice Penale e vietare l'uscita in edicola di domani delle copie'' de L'Espresso dopo l'annuncio di una copertina sulla quale c'è scritto: 'Bevi Napoli e poi muori, Acqua contaminata ovunque... Nessuna zona è sicura".


Secondo Gabriele, potrebbe configurarsi il reato di procurato allarme evidenziando "il danno all'economia campana e soprattutto il danno psicologico per milioni di cittadini napoletani e campani che oltre a subire le conseguenze dei rifiuti seppelliti in Campania devono vivere nel terrore di utilizzare l'acqua e i prodotti agricoli della nostra terra". A giudizio del consigliere regionale la copertina ''E' offensiva e andrebbe censurata''; di qui l'invito ai lettori ''della storica rivista a boicottare la vendita la vendita delle copie dell'Espresso in edicola questa settimana''. "E' assurdo - sottolinea Gabriele - che si faccia una campagna contro l'immagine della nostra città… nel mondo: propongo a tutti i lettori abituali de l'Espresso di destinare il prezzo di copertina agli aiuti umanitari che l'Ong Save The Children sta promuovendo per i bambini delle Filippine rimasti senza casa e senza famiglia inviando sms al 45509".

LA RISPOSTA DELLA DIREZIONE DELL'ESPRESSO: "Invitiamo il consigliere regionale Corrado Gabriele a leggere sull’Espresso in edicola domani l’accurata inchiesta sulla situazione ambientale in Campania prima di esprimere giudizi e addirittura chiedere l’intervento della magistratura per un eventuale reato di procurato allarme.  Il servizio dell’“Espresso” rende noti i risultati inediti e sconvolgenti di una corposa ricerca richiesta dal comando americano di Napoli, eseguìta da primari laboratori di analisi sulla base di campioni di acqua, cibo, terreni, fumi raccolti lungo l’arco di due anni – dal 2009 al 2011 – su un’area di oltre mille chilometri quadrati e costata ben 30 milioni di dollari.  Il rapporto conclusivo è stato trasmesso da diversi mesi alle autorità italiane, ma finora mai reso pubblico. Pensiamo che far finta di niente, prendersela con chi fa informazione invece che con chi dovrebbe impedire il traffico di rifiuti tossici gestito dalla criminalità organizzata può solo peggiorare la vita di chi vive in quelle zone e da anni sopporta le terribili conseguenze dell’inquinamento.

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