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Cronaca

Le Iene da Benedetto, commercialista 35enne in guerra con la camorra

Grazie alla sua testimonianza ha fatto arrestare un boss e circa 70 affiliati. Da allora la sua vita, però, non è più la stessa

L'INCONTRO COL BOSS – I genitori volevano evitare che il progetto proseguisse, ma l'impresa edile insisteva. In un modo definito da Benedetto "strano", al punto che i carabinieri gli suggeriscono di registrare il suo incontro col titolare. "Tu vivi a Mondragone, hai trent'anni, e non lo sai che bisogna pagare il pizzo per una cosa del genere? - gli disse l'impresario come testimoniato dalle registrazioni – Adesso provo io a farti risparmiare". Benedetto riuscì a farsi dire il nome del camorrista che gestiva il racket, il boss Americo Di Leone. E ad incontrarlo, nel suo studio che intanto i carabinieri avevano riempito di cimici. Il 12 dicembre del 2012 il boss finì in manette grazie alla sua testimonianza

LA VITA SOTTO SCORTA – La vita di Benedetto, spiega a Le Iene, da allora è cambiata. È stato picchiato un'altra volta, poi ottiene la scorta di un carabiniere. È diventato assessore all'Ambiente del Comune, facendosi ancora più nemici. Nel 2015 è scoppiata una bomba a pochi passi dal suo ufficio. Ma insieme alla sua fidanzata, resta ancora a Mondragone. "E che facciamo, lasciamo qui soltanto i delinquenti?", spiega lei. Intanto i suoi introiti calano drasticamente, troppi "nemici". Vorrebbe gli venisse riconosciuto lo status di Testimone di Giustizia. E non lasciato a se stesso.

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