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Cronaca Posillipo / Via Manzoni

Stupro a Posillipo, studenti assolti: agli atti un video della vittima sorridente

La vicenda, avvenuta nel dicembre 2013, era stata denunciata a febbraio del 2014. Nella sentenza il giudizio su parte dei giovani della "Napoli Bene", tra "pochezza e miseria di aspirazioni, intenti e aspettative"

Assolti. Due 25enni, accusati di aver violentato una studentessa partenopea nel dicembre del 2013, sono stati ritenuti innocenti dai componenti dell'11ma sezione del Tribunale di Napoli Beatrice Sasso, Umberto Lucarelli e Settimio Cocozza.

"La storia vede protagonisti giovani studenti che sono soliti frequentare le aree della Napoli bene – scrivono i giudici nella sentenza – e che nonostante godano di un discreto livello socioculturale ed economico, dimostrano tuttavia di non coltivare rispetto e interesse per valori sociali e sentimentali di più alto profilo, quanto piuttosto la propensione a praticare superficiali e occasionali rapporti con coetanei, in una complessiva pochezza e miseria di aspirazioni, intenti e aspettative".

La vicenda è avvenuta a Posillipo, in un appartamento disabitato di via Manzoni. Il pm aveva chiesto 9 anni di reclusione per i due imputati, ma questi sono riusciti a dimostrare che il rapporto con la ragazza fu consenziente. Agli atti anche un video girato con il cellulare, di pochi secondi, durante il rapporto sessuale di gruppo: le immagini lasciano emergere, secondo i giudici, un atteggiamento consenziente da parte della giovane.

La ragazza denunciò la vicenda dopo due mesi, alla fine del febbraio 2014, spinta da un'amica. Secondo il suo racconto, si era incontrata col fidanzato a casa di un amico comune, questi a sua volta lì con la ragazza. Con loro c'era anche un altro ragazzo. Appartatasi col suo fidanzato, la ragazza – sempre secondo il suo racconto – si accorse della presenza dell'altro giovane. A quel punto sarebbe stata costretta ad avere rapporti con entrambi e sarebbe stata picchiata. Non esistono però referti medici sulla vicenda, né si rivolse alla polizia immediatamente dopo.

I giudici però non sono rimasti convinti dal suo racconto. Nessuna prova, il video in cui addirittura sorride, l'altra coppia presente in casa totalmente all'oscuro di tutto. "Le perplessità che scaturiscono dal racconto della ragazza – si legge nella sentenza – paiono molte, in quanto in esso pare mancare un’effettiva intrinseca coerenza e perdipiù compaiono frasi che denotano segnali di accondiscendenza da parte della stessa, segnali questi più volte sottolineati dallo stesso pm nel corso dell’esame testimoniale, che la ragazza ha giustificato adducendo un senso di spossatezza e stanchezza che la avrebbe pervasa. Poi c’è il breve filmato, che parrebbe smentire, pur nella sua estrema frammentarietà, una volontà della denunciante a sottrarsi all’atto sessuale".

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