Appalti pulizie Asl Napoli 1, tutti denunciano tutti: è il caos
Battaglia legale tra Azienda sanitaria e quattro ditte che puntano al bando da 135 milioni di euro. Il Consiglio di Stato rimanda tutto al 30 giugno. Lavoratori in ansia
Tutto rimandato al 30 giugno 2022, quando il Consiglio di Stato stabilirà a chi spetta fare le pulizie nei locali dell'Asl Napoli 1. Sembra quasi una commedia degli equivoci e se non ci fosse di mezzo la vita di 900 lavoratori farebbe anche molto ridere. Il bando per le pulizie dei locali dell'Asl Napoli 1 Centro e dell'Ospedale del Mare è diventato un terreno di lotta senza confine che si combatte a furia di ricorsi e controricorsi. A seconda dei pronunciamenti dei tribunali, gli operatori vengono trasferiti da un'azienda all'altra anche a distanza di pochi giorni.
Dopo 12 anni di proroghe di un bando scaduto, L'Asl aveva affidato il servizio di pulizia, con una nuova gara da 140 milioni, a due ditte: la Romeo gestioni e la Consorzio Meridionale. Anche questo passaggio non è stato indolore visto che inizialmente fu affidato interamente a Romeo e, solo in seguito a un ricorso di CM diviso in due. Il tribunale, in quell'occasione, sancì che la commissione individuata dall'Asl non era idonea a valutare le proposte. Le due ditte, in seguito alla sentenza, hanno cominciato a lavorare insieme nel gennaio 2021, ma su di esse incombeva già un'ombra: la convenzione Consip.
La Consip è un ente attuatore dello Stato e aveva indetto un bando nel settembre 2020 da 135 milioni. Mentre l'appalto Asl copre solo i locali dell'azienda e dell'Ospedale del Mare, quello Consip appare molto più conveniente perché con 5 milioni di euro in meno copre Asl Napoli 1, Napoli 2 Nord, l’Azienda ospedaliera dei Colli, Avellino, Benevento, Caserta e le province pugliesi di Bari, Barletta, Andria e Foggia. La gara Consip è stata vinta da Consorzio servizi integrati, al cui interno figurato Epm e Gesap, due delle aziende che si sono viste prorogare l'incarico per 12 anni, dal 2008 al 2020. Il perché ci fossero due appalti pubblici per il medesimo servizio resta un mistero che né Asl, né Consip hanno mai voluto chiarire.
Epm e Gesam hanno, quindi, presentato ricorso a marzo 2022. Ricorso vinto, con tanto di obbligo per l'Asl di rimettere a posto le cose entro due mesi. L'azienda sanitaria ha, quindi, prorogato il servizio di pulizia fino al 6 giugno, in attesa di attuare i passaggi di cantiere. Finita qui? Neanche per sogno. Consorzio meridionale ha presentato un nuovo ricorso che il 3 giugno è stato rigettato dal Tar. Per questo motivo, sempre il 3 giugno, i sindacati hanno convocato i lavoratori per completare il passaggio a CSI. Ma 24 ore dopo ecco il nuovo colpo di scena.
Il Consiglio di Stato, smentendo il Tar, ha accolto la richiesta di sospensiva di CM bloccando tutto e dando appuntamento all'udienza del 30 giugno 2022. Di conseguenza, l'Asl ha bloccato il passaggio e ha rimandato tutto. Difficile capire se in quella data verrà scritta la parola fine su questa vicenda. Una vicenda piena zeppa di errori amministrativi, di spese legali, di bandi sbagliati e di conflitti di interessi. Per ora a pagare sono stati solo i lavoratori.
(n.b. Napolitoday è in possesso di tutti i documenti citati in questo articolo)