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Cronaca

Pulizie Asl, conflitti di interesse ed errori: 900 lavoratori a rischio

La sentenza del Consiglio di stato ha cancellato la gara in atto. Oltre 900 lavoratori attendono di conoscere il loro destino dal prossimo 6 giugno

Novecento lavoratori appesi a un filo. E' questo forse il dato più preoccupante del disastro intorno al bando per le pulizie dell'Asl Napoli 1 Centro. La sentenza del Consiglio di Stato ha annullato la gara con cui l'azienda aveva incaricato due ditte, la Romeo Gestioni e Consorzio meridionale, dopo undici anni di proroghe. Tra le motivazioni riportate anche quella che il direttore generale dell'Asl, Ciro Verdoliva, sarebbe in una posizione di conflitto di interesse con Romeo Gestioni perché entrambi coinvolti in un altro processo, quello relativo a forniture per l'ospedale Cardarelli, ai tempi in cui Verdoliva guidava la struttura.  In sintesi, per il Consiglio di Stato il dirigente non era nelle condizioni di poter valutare la candidatura di Romeo.

I dipendenti hanno la certezza di lavorare fino al 6 giugno, dopo c'è il vuoto. Nel senso che nessuno ha la più pallida idea di cosa succederà al netto delle voci e delle ipotesi che si rincorrono. Il servizio di pulizie rappresenta un punto debole dell'Asl Napoli 1 da oltre un decennio. Nel febbraio 2020, Napolitoday aveva denunciato come l'Azienda continuasse a prorogare mese per mese un bando scaduto nel lontano 2008. Come se non bastasse, due delle quattro ditte coinvolte erano state raggiunte da interdittiva antimafia. 

Pochi giorni dopo l'articolo, le due ditte furono escluse, lasciando tutto l'appalto da 2,5 milioni di euro mensili nelle mani delle altre due, Gesap ed Epm. In verità, l'Asl Napoli 1 una nuova gara l'aveva bandita nel 2018, per un valore di circa 135 milioni di euro. Ed è proprio da quella nuova gara che sono partiti i guai recenti. In un primo momento, ad aggiudicarsi l'intero appalto fu la Romeo Gestioni. Su ricorso di Consorzio meridionale, il Tar riconobbe la commissione esaminatrice non adeguata al compito. Il risultato fu che il bando venne diviso in due lotti, uno per ogni ditta.

Nel frattempo, però, la Consip, ente attuatore dello Stato, pubblicava un'altra gara per lo stesso servizio dal valore di 140 milioni di euro, aggiudicata a Consorzi integrati. A dicembre 2020, in piena pandemia, nessuna delle due gare era entrata nella fase operativa e l'Asl Napoli 1 continuava a procedere con proroghe mensili del bando 2008. Quando Romeo Gestioni e Consorzio meridionale hanno avuto il sentore che la gara Consip potesse subentrare hanno smesso di farsi la guerra e hanno convocato in fretta e furia i dipendenti, cominciando il servizio nel gennaio 2021. 

Una tranquillità apparente durata appena un anno. Epm e Gesap, ormai rimaste fuori, hanno presentato ricorso e il 29 marzo è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato: tutto da rifare. Il 6 giugno scadrà la proroga e qualcuno dagli uffici Asl, ipotizza che potrebbe arrivare il momento della gara Consip. Uno scenario che aprirebbe a ulteriori ricorsi da parte di Romeo e Consorzio meridionale in un loop infinito che assomiglia sempre più a un girone infernale con in ballo centinaia di milioni di euro. L'alternativa potrebbe essere quella di pubblicare una nuova gara, ma tra candidature, assegnazione e ricorsi potrebbero volerci anni.

Fino a oggi, Asl e Consip non hanno mai voluto rispondere alle nostre domande sul tema. Domande con le quali avremmo voluto capire come sia stato possibile iniziare questa guerra burocratica con due bandi per lo stesso servizio. In mezzo, il destino di 900 lavoratori, sballottati da una parte all'altra attraverso le clausole di salvaguardia, che attendono di capire che ne sarà della loro vita tra qualche settimana.  

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