Spaccio al Parco Verde: arrestata anche la "capo piazza 2.0" Rosa Amato
Attraverso un sistema manageriale, secondo gli inquirenti vendeva droga all'ingrosso ed al dettaglio in una delle piazze più fiorenti economicamente dell'hinterland napoletano
Non era lei ad entrare in contatto con la droga, mai. Rosa Amato, 62 anni, è una delle quattro donne arrestate oggi al Parco Verde di Caivano, una vera e propria "capo piazza" dello spaccio locale con tanto di squadra di pusher al suo completo servizio.
Secondo gli inquirenti, la piazza gestita dalla donna era tra le più produttive delle quattordici neutralizzate stamane con la raffica di misure cautelari notificate. Trentatrè sono le misure cautelari emesse dal gip di Napoli Marco Giordano su richiesta della Dda, tutte riguardanti presunti esponenti del clan Sautto-Ciccarelli.
Secondo gli inquirenti il lavoro della "capo piazza 2.0" era del tutto manageriale, con dipendenti al servizio 24 ore su 24. Vendita all'ingrosso ancor più che al dettaglio: dalle indagini risulta che molti altri gruppi criminali, anche provenienti da altre province della Campania come i clan casertani di Marcianise, acquistassero cobret, cocaina, crack, eroina, hashish e marijuana, a Caivano, soprattutto dal gruppo di Rosa Amato.
Un giro d'affari imponente il suo, da circa 100mila euro al mese secondo le stime degli investigatori. Anche i suoi figli, in passato, erano stati arrestati per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Forniture di coca alle piazze di spaccio del Parco Verde erano invece ad appannaggio esclusivo di Pasquale Fucito, detto "'o marziano" (che qualche anno fa, con una lettera dal carcere, manifestò il suo intento di 'dissociarsi') il quale avrebbe stipulato con il boss Nicola Sautto un patto: per avere questo privilegio - insieme ad Antonio e Gennaro Sautto - doveva versare mensilmente 35mila euro.