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Cronaca

Arrestato il numero 3 dei casalesi, latitante da 7 anni

Nicola Panaro, il superlatitante considerato il personaggio attualmente più potente dell'organizzazione camorristica dei Casalesi è stato arrestato in serata dai carabinieri a Lusciano

Nicola Panaro, detto "Nicolino", il numero di 3 dei casalesi, è stato arrestato ieri sera a Lusciano. Panaro, 41 enne originario di Casal di Principe, è considerato il personaggio attualmente più potente dell'organizzazione camorristica. Dopo Michele Zagaria e Antonio Iovine c'è Nicolino Panaro, superlatitante da 7 anni che ora dovrà scontare più di 9 anni di reclusione per associazione camorristica ed estorsione.

Panaro, grande appassionato di sistemi elettronici, non è riuscito ad evitare la cattura nonostante il sofisticato sistema di videosorveglianza a protezione del suo rifugio. Al momento dell'irruzione il latitante era da solo in casa, ma gli investigatori stanno indagando per identificare le persone che lo hanno aiutato a nascondersi in questi ultimi tempi. Al momento dell'irruzione dei carabinieri non era armato e non ha opposto resistenza. Il primo provvedimento restrittivo nei suoi confronti fu emesso, su richiesta della Dda, quando fu sorpreso a cena insieme con la moglie in un piccolo appartamento di un edificio non ancora completato e protetto da un alto muro di cinta. Fu in seguito scarcerato e da allora riuscì a far perdere le proprie tracce. Secondo gli investigatori, però, ha continuato per conto della fazione dei Casalesi, capeggiata dallo zio Francesco, a coordinare l'attività della cosca.

Panaro è cugino del capo storico del clan, Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan, di cui è ritenuto il luogotenente. Era inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia e nei suoi confronti è stato anche emesso un mandato d'arresto internazionale per associazione per delinquere finalizzata all' estorsione. Panaro era sfuggito al blitz dell'operazione Spartacus 3, ma le forze dell'ordine all'epoca trovarono nel suo rifugio i "pizzini" con cui dava disposizioni al clan. E' destinatario di tre ordinanze di custodia cautelare: una per associazione camorristica, emessa nell'ambito di Spartacus 3, le altre per estorsione ai danni dei cantieri della ferrovia Alifana.

L'operazione che ha portato al suo arresto è stata coordinata dai magistrati della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho e Giovanni Conzo ed è stata portata a termine dai carabinieri di Casal di Principe guidati dal capitano Andrea Corinaldesi e dal tenente Giuseppe Sacco.

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