Arrestata Maria Licciardi: per gli inquirenti è il capo del clan. Stava scappando in Spagna
La donna, sorella del fondatore Giuseppe, è indagata per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un’asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose
Arrestata a Capodichino, metre tentatava di prendere un aereo per fuggire in spagna. Sono scattate le manette per Maria Licciardi, sorella di Gennaro, fondatore dell'omonimo clan Gennaro, deceduto nel 1994. E' ritenuta dagli inquirenti il vertice del sodalizio criminale con base a Secondigliano. A eseguire il fermo i carabinieri del Ros. Maria Licciardi è indagata per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un’asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose.
Secondo l’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli, la donna, fin dalla sua ultima scarcerazione, risalente al dicembre 2009, avrebbe progressivamente assunto la direzione della consorteria, gestendo le attività illecite attraverso disposizioni impartite, anche durante incontri e summit riservati ad affiliati con ruoli apicali e ai capizona ai quali erano affidate porzioni dell’area di influenza dell’organizzazione.
Oltre ai rapporti con esponenti dei clan Contini, Vanella Grassi, Di Lauro e Polverino, la magistratura ha registrato strette relazioni con il clan Mallardo. Gli inquirenti hanno appurato anche che l’indagata provvedeva al sostegno delle famiglie degli affiliati detenuti.
Sono state riscontrate condotte di natura estorsiva tra cui l’intervento in occasione di un’asta giudiziaria riguardante la vendita di alcuni immobili ubicati a Secondigliano e le minacce rivolte dalla Licciardi nei confronti una donna ritenuta responsabile di aver sottratto un’ingente somma di danaro alla famiglia mafiosa.
L’attività d’indagine, eseguita dal Reparto anticrimine del Ros di Napoli, resa particolarmente difficoltosa delle continue bonifiche degli ambienti e dei mezzi in uso all’organizzazione, ha documentato il capillare controllo del territorio, ottenuto grazie al massiccio impiego di sentinelle, che consentiva alla donna di allontanarsi dall’area in caso di anomale presenze delle forze di polizia.
L'arresto rappresenta un duro colpo all'Alleanza di Secondigliano, facente capo alla famiglia Licciardi, ai Contini, e ai Bosti dei quartieri Vasto-Arenaccia, nonché ai Mallardo di Giugliano in Campania.
Le reazioni
E' di Catello Maresca, magistrato in aspettativa e candidato sindaco del centro-destra a Napoli, la prima reazione della politica cittadina: "Complimenti ai Carabinieri del Ros per l'operazione che ha portato all'arresto di Maria Licciardi, boss del clan della Masseria Cardone e considerata figura di spicco dell'Alleanza di Secondigliano.Oggi è stata scritta un'altra bella pagina di legalità per Napoli e per il nostro Paese. È la dimostrazione che le mafie possono e devono essere sconfitte".