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Cronaca Mugnano di napoli

Arrestato presunto elemento di spicco degli Amato-Pagano: ordinò l'omicidio Malavita

"Giacumino 'a femminella" è ritenuto tra i mandanti dell'omicidio di Pasquale Malavita, nel 2010 latitante esponente del clan della Vanella-Grassi

A Mugnano i carabinieri hanno arrestato e condotto in carcere Giacomo Migliaccio, uomo ritenuto elemento di spicco degli Amato-Pagano, clan attivo nell'area settentrionale di Napoli. Ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere (emessa dal Gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia), sono stati i militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna.

L'omicidio del 2010

Migliaccio, detto "Giacumino 'a femminella", è ritenuto gravemente indiziato, in concorso, di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili o abietti motivi, lesioni personali aggravate, detenzione e porto abusivo di armi, reati tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

L'uomo arrestato viene considerato dagli inquirenti tra i mandanti e gli organizzatori dell'omicidio di Pasquale Malavita (datato 1 ottobre 2010) del clan della Vanella-Grassi, all'epoca dei fatti sottogruppo degli Amato-Pagano. In quell'agguato restò ferito anche Antonio Vanacore, condannato nel 2019 perché ritenuto affiliato di rilievo del clan Amato-Pagano.

L'agguato a Malavita e le motivazioni

L'episodio ha visto l'arresto, nel 2018, di altre persone appartenenti alle due fazioni, peraltro già condannate in primo grado. Malavita, all'epoca dei fatti latitante e da poco condannato a 18 anni di carcere, si sarebbe lamentato con altri esponenti della Vanella-Grassi di non ricevere un adeguato "stipendio". Questi, temendo un'eventuale collaborazione con la giustizia di Malavita, avrebbero chiesto ai vertici del clan Amato-Pagano, tra i quali anche Migliaccio, l'autorizzazione a ucciderlo.

La vittima fu così attirata in una trappola: convinta di essere stata convocata per essere ascoltata sulle sue rimostranze, nel pomeriggio del primo ottobre 2010, proprio mentre si stava recando all'incontro in compagnia di Antonio Vanacore, venne freddato dal commando armato, con Vanacore rimasto ferito a un orecchio.

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