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Quarto

Colpo al clan Polverino, 40 arresti. In manette due candidati a Quarto

Le accuse: associazione per delinquere di tipo mafioso, tentativo di omicidio, estorsioni, usura, detenzione illecita di armi, traffico e spaccio di stupefacenti. Le indagini iniziate nel 2007

Sono ben quaranta le persone, ritenute appartenenti al clan camorristico Polverino e arrestate questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. Sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentativo di omicidio, estorsioni, usura, detenzione illecita di armi, traffico e spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori nonché di reinvestimento di capitali di provenienza illecita in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali.

Gli arresti sono stati eseguiti dopo una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli condotta dal 2007 a oggi, anche con la cooperazione dell'UCO (Unidad Central Operativa) della Guardia Civil spagnola. L'inchiesta ha reso possibile l'identificazione di capi e gregari del clan camorristico Polverino che, a partire dall'hinterland a nord di Napoli, ha il controllo di attività imprenditoriali e commerciali in Italia e in Spagna e gestisce un notevole traffico di stupefacenti dalla Spagna all'Italia per il rifornimento delle piazze di spaccio, in mano a vari clan del capoluogo campano.

Da quanto si apprende, due delle quaranta persone sono candidati al consiglio comunale di Quarto per il Pdl. Uno è Armando Chiaro, definito un 'colletto bianco' e ritenuto un elemento di punta dell'organizzazione e già destinatario negli anni passati di un'ordinanza di custodia cautelare. C'è anche un cugino del boss Salvatore Liccardi, accusato di spaccio di droga e detenzione illegale di armi: è Salvatore Camerlingo, anch'egli candidato. Camerlingo è considerato "uomo d'ordine del clan".

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