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Cronaca Torre annunziata

Faida tra clan Gionta e Quarto Sistema: 19 arresti

Il boss Valentino Gionta comandava ancora attraverso sua figlia Teresa, suo genero Giuseppe Carpentieri e suo nipote Valentino. I fratelli Cherillo li volevano uccidere per vendicare il nonno Natale Scarpa

Non avevano dimenticato l'omicidio del nonno. Quel delitto che venne festeggiato dagli uomini del clan Gionta con un corteo di moto per le strade del centro storico, armi in pugno. Dopo 14 anni volevano vendetta e avevano deciso di colpire il genero del boss appena uscito di carcere. Così è nata l'ennesima faida a Torre Annunziata che vedeva contrapposti lo storico clan Gionta ai suoi nuovi avversari, gli uomini del Quarto sistema, un nuovo clan nato con l'obiettivo di distruggere la cosca dei “valentini” o quello che ne rimaneva in città. Così la Direzione distrettuale antimafia e il Nucleo operativo dei carabinieri oplontini hanno ricostruito il nuovo scontro armato che aveva riportare il sangue nelle strade cittadine. 

Sono 19 le persone finite in manette nel corso del blitz di questa mattina all'alba. Nelle carte dell'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale di Napoli, figurano i nomi di personaggi di spicco delle due organizzazioni. Uno su tutti, quello di Valentino Gionta, il boss fondatore della cosca che, secondo le risultanze investigative, riusciva a tenere ancora le fila del clan grazie alla figlia Teresa, al genero Giuseppe Carpentieri e all'omonimo nipote Valentino. Proprio dal tentato omicidio ai danni di Carpentieri, datato maggio 2020, sono partite le indagini che hanno permesso di ricostruire lo scontro con il Quarto sistema. 

Al vertice di questa compagine risultano esserci i fratelli Pasquale e Luca Cherillo, accusati del tentato omicidio del 6 maggio 2020, e nipoti di Natale Scarpa, ucciso il 14 agosto 2006 all'esterno dello Stadio Giraud. Il loro quartier generale era il rione Penniniello e da lì che hanno maturato e organizzato la loro vendetta. Scarpa era il loro nonno e quell'omicidio doveva essere lavato nel sangue, prima o poi. Per questo avevano ingaggiato una lotta a viso aperto contro il clan dei “valentini”, individuando negli elementi usciti dal carcere. dopo anni di detenzione, i loro obiettivi. 

Ne sono scaturite tensioni a cui il clan Gionta non ha fatto a meno di rispondere gettando la città nello sconforto. Non solo la lotta con la nuova compagine avversa. I Gionta avevano ripreso con le loro “attività”. Grazie a una capacità militare riacquisita sul territorio, avevano ripreso a taglieggiare i commercianti cittadini ricorrendo spesso all'utilizzo della forza come dimostrano gli ordigni fatti esplodere all'esterno di numerosi esercizi commerciali. Insomma i Gionta erano tornati e con il loro ritorno avevano dovuto far fronte a vecchi rancori e nuovi nemici. Da questa mattina sono stati ricacciati indietro. 

I nomi degli arrestati 

1.       GIONTA Valentino, cl. 53;
2.       CARPENTIERI Giuseppe, cl.70;
3.       GIONTA Teresa, cl. 74;
4.       PALUMBO Salvatore, cl. 74;
5.       DELLA GROTTA Alfredo, cl. 95;
6.       SALVATORE Immacolata, cl. 80;
7.       GIONTA Valentino, cl. 83;
8.       ESPOSITO Luigi, cl. 96;
9.       ESPOSITO Filippo, cl. 2001;
10.    COPPOLA Ciro, cl. 2002;
11.    CIRILLO Antonio, cl. 88;
12.    PALUMBO Salvatore Aniello, cl. 87;
13.    PALUMBO Antonio, cl. 82;
14.    PALUMBO Angelo, cl. 61;
15.    DELLA GROTTA Raffaele, cl. 73;
16.    CHERILLO Luca, cl. 89;
17.    CHERILLO Pasquale, cl. 84;
18.    COLONIA Michele, cl. 2000;
19.    GUARRO Michele, cl. 64.

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