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Cronaca

Alberta Ferretti, maxi furto di capi griffati a Rimini: arrestato ladro di Napoli

Si è difeso spiegando di aver commesso il furto perché non più in grado di pagare le bollette per la gestione del suo bar nel capoluogo partenopeo

Un napoletano di 28 anni è stato arrestato per un maxi colpo da 70mila euro (in capi griffati) effettuato all'Aeffe di San Giovanni in Marignano, provincia di Rimini. Fingendosi un corriere, era riuscito a far sparire 47 colli prima di essere smascherato e catturato dai carabinieri. A riportare la notizia, Brando Torri di RiminiToday.it.

Il ladro, un napoletano 28enne residente nella città partenopea e già noto alle forze dell'ordine per reati simili, aveva preparato minuziosamente il raggiro: dopo alcune telefonate preparatorie, nel quale si era spacciato per lo spedizioniere, si era accertato della presenza della merce per poi richiamare il magazziniere spiegandogli di essere in anticipo sulla tabella di marcia e di poter ritirare prima i colli. Secondo quanto emerso, lo scorso 26 ottobre il 28enne si è presentato in azienda vestito di tutto punto con la divisa del corriere e dall'azienda, ha prelevato gli scatoloni coi capi d'abbigliamento senza che nessuno si insospettisse ed è ripartito a tutta velocità col bottino.

Il furgone utilizzato dal malvivente, però, è incappato in un controllo stradale da parte dei carabinieri della Compagnia di Riccione in quanto è balzato agli occhi dei militari dell'arma per dei problemi agli specchietti retrovisori. L'attenzione della pattuglia si è poi concentrata sulla targa che era stata contraffatta, trasformando una F in una E, ed è scattata la perquisizione del mezzo dove è spuntata tutta l'attrezzatura usata dal truffatore. Nell'abitacolo, infatti, sono state recuperate le divise dei più importanti corrieri nazionali e internazionali risultate poi rubate oltre agli scatoloni di abbigliamento appena sottratti all'Aeffe.

Il tutto è valso le manette al 28enne che, difeso dagli avvocati Lucia e Giordano Varliero, nella giornata di venerdì è comparso davanti al Gip per l'udienza di convalida. Ha sostanzialmente ammesso tutti i fatti cercando di giustificarsi raccontando di aver commesso il furto perché non sarebbe riuscito a pagare le bollette per la gestione del suo bar a Napoli.

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