Tra i funzionari arrestati anche l'ex soprintendente Enrico Guglielmo
Nomi eccellenti tra gli arresti condotti stamattina dalla guardia di finanza. Ai domiciliari sono finiti Enrico Guglielmo, ex soprintendente per i beni architettonici, suo nipote e gli imprenditori Luigi Lucci, e Mauro Fusco
Redazione
16 luglio 2009 12:20
Nell'operazione condotta stamattina dalla guardia di finanza sulle tangenti alla soprintendenza, spuntano fuori nomi importanti tra gli arrestati, tra questi, in particolare, quello di Enrico Guglielmo.
Guglielmo, il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Caserta e Benevento, è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.
L'architetto Guglielmo, ex soprintendente per i beni architettonici di Napoli, si è visto contestare dai finanzieri i reati di associazione e delinquere, corruzione, turbativa d'asta e falso ideologico.
La stessa misura cautelare è stata applicata nei confronti dell'imprenditore Luigi Lucci, accusato di corruzione, Mauro Fusco, collaboratore esterno della soprintendenza per i beni architettonici di Napoli.
Stesso procedimento anche per Gianluca Guglielmo, nipote del soprintendente, accusato di prestare il nome allo zio per svolgere le sue attività illecite.
A tutti gli arrestati è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari.
E' stato, invece, imposto il divieto temporaneo di esercitare la professione agli architetti: Giuseppe Monaco, Giuseppe Taccogni, Michele Barone Lumaga, Massimo Panarese, Monica Pisani, Valentina Salvi e Teresa Tauro.
Guglielmo, il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Caserta e Benevento, è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.
L'architetto Guglielmo, ex soprintendente per i beni architettonici di Napoli, si è visto contestare dai finanzieri i reati di associazione e delinquere, corruzione, turbativa d'asta e falso ideologico.
La stessa misura cautelare è stata applicata nei confronti dell'imprenditore Luigi Lucci, accusato di corruzione, Mauro Fusco, collaboratore esterno della soprintendenza per i beni architettonici di Napoli.
Stesso procedimento anche per Gianluca Guglielmo, nipote del soprintendente, accusato di prestare il nome allo zio per svolgere le sue attività illecite.
A tutti gli arrestati è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari.
E' stato, invece, imposto il divieto temporaneo di esercitare la professione agli architetti: Giuseppe Monaco, Giuseppe Taccogni, Michele Barone Lumaga, Massimo Panarese, Monica Pisani, Valentina Salvi e Teresa Tauro.
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16 luglio 2009 12:20
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