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Cronaca Vico equense

Usura, in manette "gli avvoltoi del Covid": ai loro danni sequestro di beni per mezzo milione

Scoperto un gruppo di presunti usurai che sfruttavano la difficoltà cui stanno andando incontro, a causa della pandemia, le piccole aziende

Stamattina i carabinieri della Compagnia di Sorrento, in escuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Tome Annunziata su richiesta della locale Procura, hanno arrestato cinque persone e notificato ad una sesta l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per loro l'accusa è di "aver commesso una pluralita di delitti di usura in concorso". I sei destinatari della misura cautelare sono quattro uomini e due donne, cinque originari del Comune di Vico Equense e uno di Castellammare di Stabia

Delle cinque persone arrestate, quattro sono state sottoposte alla custodia cautelare in carcere ed una delle due donne, essendo risultata incinta, è stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari, in luogo della custodia cautelare in carcere originariamente disposta.

Le indagini

Le indagini hanno consentito di accertare quelli che gli inquirenti ritengono 10 episodi di usura ai danni di sei cittadini della Penisola Sorrentina, quasi tutti titolari di piccole imprese locali in gravi difficoltà economiche a causa del Covid-19. Nel corso delle indagini, attraverso informazioni rese da testimoni, intercettazioni telefoniche e ambientali e il rinvenimento di veri e propri libri mastri (nei quali erano riportati gli importi dei prestiti e i nomi delle vittime), è stato possibile identificare queste ultime ed accertare l'entità delle somme prestate ad ognuna di esse, che andavano da un minimo di mille ad un massimo di 20mila euro circa. L'interesse usurario applicato, a prescindere dall'ammontare del prestito, era nell'ordine del 10% mensile.

Il sequestro

Contestualmente alle misure cautelari personali, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili ad alcuni degli indagati. Si tratta di un appartamento, un garage con autovettura, due motocicli, tre conti bancari, cinque libretti di risparmio bancari, quattro depositi di risparmio postali, due fondi Banco Posta, quattro carte di credito prepagate. Il tutto per un valore complessivo di circa 450mila euro.

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