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Cronaca

Arresti nella paranza dei bimbi: erano gli "amministratori" del clan

Tra i 20 finiti in manette anche numerose donne, un trafficante d'armi, parenti di boss e killer ed il titolare dell'autolavaggio in cui un 14enne fu seviziato con un compressore

Spaccio di droga, porto e detenzione illegale di armi da guerra, reati con la circostanza aggravante del metodo mafioso. Sono le accuse cui dovranno rispondere le 20 persone messe in manette stamane dalla polizia, elementi dei clan Sibillo, Giuliano, Brunetti, Amirante, sodalizi operanti tra Forcella-Duchesca e Maddalena.

LE ARMI DEI "BIMBI" - Un colpo alla "paranza dei bimbi", il variegato gruppo camorristico nato sulle ceneri dei vecchi clan che ora si contende il centro. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, titolare delle indagini, e la Squadra Mobile, hanno ricostruito nel dettaglio una rete di spaccio di droga, con tanto di fornitori, addetti alle “piazze" e pusher. Individuato – e interrotto – anche il canale di fornitura di armi da guerra utili a contendere, nel sangue, le zone ai clan rivali.

IL VIDEO DEL BLITZ DELLA POLIZIA

CHI SONO GLI ARRESTATI - Tra gli arrestati, numerose donne, che avevano ruoli di primissimo piano nelle attività illecite del clan. In manette anche un trafficante di armi del tristemente noto Parco Verde di Caivano, il padre del baby-boss Sibillo, ed il fratello di "'o nannone", famigerato baby-killer dei Sibillo. Si tratta della branca amministrativa del sodalizio criminale. Inoltre, tra le persone arrestate anche il titolare dell'autolavaggio di Pianura in cui un 14enne fu seviziato con un compressore.

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