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Cronaca

Sarno: in carcere il braccio armato del sodalizio di camorra

Le forze dell'ordine hanno inferto un duro colpo ai vari gruppi di fuoco di cui il clan Sarno si serviva. In carcere sono finiti propri affiliati ma anche manovalanza messa a disposizione dagli alleati, come i Ricci e i Mazzarella

In procura si è tenuta una conferenza stampa sugli arresti agli affiliati del clan Sarno e sull'indagine che ha portato a scoprire e individuare il tentativo di espansione da Ponticelli agli altri quartieri..

Le forze dell'ordine, così come è stato sottolineato alla stampa, hanno inferto un duro colpo ai vari gruppi di fuoco di cui il clan Sarno, una delle più potenti e feroci organizzazioni di stampo camorristico oggi operante in Campania, si serviva.

In carcere sono finiti propri affiliati ma anche manovalanza messa a disposizione dagli alleati, come i Ricci per il controllo dei Quartieri Spagnoli, e i fuoriusciti del clan Mazzarella per il centro di Napoli e Piazza Mercato, nell'ambito di una strategia di espansione dei propri interessi che, è stato accertato, arriva fino alla costa flegrea.

Due le ordinanze di custodia cautelare eseguite a coronamento di due distinti filoni investigativi che hanno interessato rispettivamente 47 persone, la prima, e 13 la seconda.

In manette sono finiti personaggi di primo piano, accusati di vari omicidi, come Antonio Bevilacqua, Antonio D'Amico detto Fraulella e alleato dei Ricci, Vincenzo Cece detto 'o Puorco' e Domenico Amitrano.

Tra i destinatari dell'ordinanza anche Ciro Sarno, Giuseppe Sarno detto 'o'Mussillò, Luciano Sarno, Vincenzo Sarno e Giuseppe Sarno, meglio noto come 'Caramella', tutti già detenuti in carcere.

Il primo filone investigativo concerne il controllo assoluto della storica roccaforte dei clan, il Rione De Gasperi, e la distribuzione e gestione delle cosiddette piazze di droga nei vari insediamenti di quella zona, tra cui il Rione Conogal, l'assistenza mutualistica e legale agli affiliati detenuti, la pressione estorsiva e la disponibilità di armi.

Il secondo filone riguarda l'espansione del clan nelle zone di Napoli centro e dell'area flegrea, in particolare a Pozzuoli, oltre al consolidamento di rapporti stretti con storici gruppi delinquenziali cittadini come la famiglia Ricci, con i fuoriusciti del clan Mazzarella e il clan Longobardi di Pozzuoli.

Al centro di questo secondo filone ci sono gli omicidi e le azioni armate commesse per rafforzare le alleanze e ampliare la propria sfera di influenza e controllo criminale e, inoltre, il ruolo di rilievo assunto all'interno del clan da Vincenzo Sarno. Le indagini si sono fondate sull'utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, e sulle dichiarazioni di recenti collaboratori di giustizia, oltre che sull'attività di controllo del territorio.

Tra le azioni armate contestate vi sono gli omicidi di Gioacchino Cantone e di Ciro Persico, appartenenti al clan Mazzarella, e il tentato omicidio di Vittorio Avallone, esponente del clan Beneduce di Pozzuoli.

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