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Cronaca

Uscì dal carcere perché obeso: ora rischia di tornare dietro le sbarre

La storia di Aristide Angelillo, detenuto napoletano di 318 chili. Oggi scadono i termini della detenzione domiciliare, ma non è stata fissata l'udienza di conferma dei domiciliari. La protesta: nudo sul suo blog

È una storia molto particolare quella di Aristide Angelillo, detenuto obeso e gravemente malato arrivato a pesare 318 chili. Per il suo stato incompatibile con il carcere, nel 2006 fu concessa la detenzione domiciliare ma oggi, per un cavillo burocratico, potrebbe tornare in cella. Per protesta e far conoscere la sua tragica condizione, dunque, Aristide ha scelto di pubblicare le foto del suo corpo nudo sul suo blog detenutoobeso.myblog.

Angelillo, 47enne napoletano, entrò in carcere con un peso di 190 chili per scontare una condanna a sei anni per una vicenda legata alla droga. Ma su di lui pende una seconda pena a undici anni con l'accusa, sempre negata da Angelillo, di avere confezionato un pacco bomba esploso nel 2004 negli uffici della questura di Perugia.

Come ha spiegato Patrizio Gonnella, il presidente dell'associazione Antigone che si batte per i diritti nelle carceri: "Angelillo ha passato in carcere molti anni in condizioni disumane, costretto a dormire seduto, altrimenti sarebbe morto soffocato, e a fare i bisogni sul pavimento perche il bagno della cella era troppo piccolo. Oggi scadono i termini della detenzione domiciliare e per un disguido burocratico non è stata ancora fissata l'udienza di conferma dei domiciliari. Angelillo dunque rischia di dover tornare in cella ed è pazzesco che un tragico disguido di burocrazia giudiziaria possa arrivare ad infliggere una sanzione carceraria che in questo caso tanto somiglia ad una tortura".

Infine, "anche nell'ipotesi in cui Angelillo non finisca in carcere sarebbe necessario che i giudici gli consentano di poter essere curato in un'apposita struttura ospedaliera".

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