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Cronaca

Antonio, il 23enne morto al Loreto Mare: "Emersi profili intollerabili"

De Luca: "Prosegue il rigoroso lavoro di indagine interna disposto per verificare circostanze e le eventuali responsabilità"

"In merito al recente drammatico caso della morte del 23enne Antonio Scafuri, verificatasi a Napoli all’ospedale Loreto mare, prosegue il rigoroso lavoro di indagine interna disposto per verificare circostanze e le eventuali responsabilità. Fermo restando le conclusioni delle verifiche, per quello che già oggi emerge, sono stati evidenziati profili che appaiono intollerabili e per i quali si procederà, come annunciato, con estremo rigore sul piano disciplinare”.

Così, in una nota. il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Altrettanto in merito all’episodio registrato il 5 agosto scorso alla stazione di Napoli Centrale, dove si è verificato il decesso di un uomo mentre si attendeva l’ambulanza”, ha concluso De Luca.

LA VICENDA - Era la notte fra il 16 e il 17 agosto quando il giovane, vittima di un incidente stradale a Ercolano, è stato trasportato al Loreto Mare. Antonio aveva un’emorragia interna della quale non si riusciva a individuare la posiziono. Necessario dunque disporre un accertamento da effettuare presso un altro ospedale, ma in quel momento si sono verificate difficoltà per l’accompagnamento del ragazzo in ambulanza. Il tutto sarebbe sfociato anche in litigi fra medici e fra paramedici generando un inspiegabile ritardo nell’intervento.

IL RACCONTO DEL PADRE - ''Siamo arrivati al Loreto Mare verso le 21.30 e siamo stati subito assistiti. Poi mio figlio è stato posizionato su un lettino in attesa di effettuare l'esame utile a comprendere se vi fossero problemi ai vasi sanguigni, rimanendovi per ore. Alle 4.00 quando ho alzato la voce medici e infermieri si sono messi d'accordo, dopo che li avevamo visti anche litigare, mentre Antonio moriva''. Così, all'Ansa, Raffaele Scafuri. Nella denuncia presentata dal responsabile del Pronto Soccorso del Loreto Mare, Alfredo Pietroluongo e diffusa dal consigliere regionale Borrelli, vengono ripercorse le tappe degli avvenimenti del maledetto 16 agosto, nel quale si parla di superficialità di comportamento e di un disprezzo ancor prima della inosservanza dei più elementari doveri professionali da parte di coloro che hanno assistito il giovane. Il trasferimento ritardato al Vecchio Pellegrini, senza ambulanza rianimativa, potrebbe aver compromesso il quadro clinico già precario del 23enne, debilitato dalle fratture multiple causate dall'incidente stradale di cui era stato vittima.

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