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Cronaca

Trasferimento giudice Scognamiglio, le ragioni del Csm

La Prima Commissione del Csm ha deciso il trasferimento dal magistrato indagato nel caso De Luca all’unanimità, per “incompatibilità ambientale”

Anna Scognamiglio, il giudice del Tribunale di Napoli indagata per il caso che ha coinvolto anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca, è stata trasferita dal Csm perché non può continuare a svolgere le sue funzioni “con piena indipendenza e imparzialità” dato il clamore suscitato dalla vicenda giudiziaria che l’ha investita e il tenore delle conversazioni intercettate.

La Prima Commissione del Csm ha deciso il suo trasferimento all’unanimità per “incompatibilità ambientale”.

Ad Anna Scognamiglio, relatore dell’ordinanza che a luglio permise a De Luca di restare in carica, e a settembre del ricorso presentato dal Governatore, è sotto inchiesta a Roma per “concussione per induzione”: secondo l’ipotesi dei pm Capitolini lei e il marito, l’avvocato dell’ospedale Santobono Guglielmo Manna, avrebbero – attraverso altre persone – minacciato una decisione non favorevole a De Luca per indurre il governatore a promettere a Manna la nomina a una carica di peso nella sanità campana.

Il magistrato ha scritto al Csm dichiarandosi “completamente estranea” ai fatti per cui è indagata, e pronta a farsi interrogare e a collaborare con la giustizia. La linea difensiva del giudice è che non ha più alcun rapporto col marito, “un uomo che non amo e che ha ferito la mia dignità”.

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