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Cronaca

Angela, la 26enne incinta e ammalata di tumore: la sua storia

Il "Cyber Knife", il coltello cibernetico in grado di bombardare la massa tumorale, la sua unica speranza. Il ricovero a Bari, poi la proposta del Pascale di Napoli. A breve il viaggio in Grecia

Una storia drammatica quella di Angela Bianco, 26 anni, di Casal Velino. La giovane preferisce non curare il suo tumore al cervello, inoperabile, ma salvare la bambina che porta in grembo. La famigliola è approdata nei giorni scorsi a Bari. Un tumore inoperabile, dicevamo. L'unica cura praticabile è la radioterapia. Le tecniche per così dire tradizionali metterebbero in pericolo la salute del feto. A Bari, precisamente alla “Mater Dei”, il gruppo sanitario ha in dotazione il “Cyber Knife”, il coltello cibernetico in grado di bombardare la massa tumorale con la precisione di un terzo di millimetro. Ma la donna nelle scorse ore ha lasciato la clinica: dimissioni volontarie.

LA RISPOSTA DELLA REGIONE PUGLIA - La Regione Puglia respinge le accuse di avere impedito con "lungaggini burocratiche" l'intervento sulla giovane salernitana Angela Bianco, incinta alla 19/a settimana, che aveva chiesto di sottoporsi alla radioterapia con l'apparecchiatura Cyber Knife, in una clinica privata di Bari, per provare a curare un tumore al cervello senza danneggiare il feto. A chiarire che la Regione intende "solo garantire la massima sicurezza della paziente", è stato l'assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, che ha incontrato i giornalisti sottolineando che "il macchinario Cyber Knife è senza collaudo" e la Regione "ha il dovere di verificare le effettive condizioni di garanzia e sicurezza". L'assessore ha detto di avere "appreso la scorsa settimana solo dalla stampa della presenza in Puglia della signora Angela in una clinica barese" e che "l'amministratore della società Cbh (di cui fa parte la clinica dov'era ricoverata fino a ieri la paziente, ndr) mai aveva avanzato richiesta dell'utilizzo della macchina". Appresa la notizia, ha precisato Gentile, "abbiamo riflettuto per capire le ragioni della presenza a Bari della signora che vive in un comune della provincia di Salerno". "Volevamo e vogliamo capire - ha sottolineato - come mai sia stato accettato il ricovero in una struttura mai autorizzata all'uso di quella macchina per la quale non ci risulta essere la relativa carta dei servizi". Inoltre, ha aggiunto, "la documentazione del fascicolo relativo alla richiesta di autorizzazione straordinaria fornita da Cbh lunedì scorso, è apparsa lacunosa". Mentre altra "documentazione" fornita "aveva fotocopie di libri prive di autori e c'erano dubbi sulle carte intestate". L'assessore ha detto poi di "essere profondamente turbata, come madre, donna e medico su come è stata trattata da qualcuno la vicenda: non è consentito a nessuno strumentalizzare cose come queste per raccattare qualche consenso elettorale". Ricordando la commissione di esperti che era stata nominata per valutare la validità dell'operazione, Gentile che detto che "si riunirà ugualmente domani", nonostante la paziente abbia lasciato Bari, "e valuterà chiedendo anche a Cbh il perchè abbia accettato una paziente così delicata senza avere le autorizzazioni richieste".

LA PROPOSTA DEL PASCALE DI NAPOLI - L'istituto per i tumori di Napoli "Pascale" ha offerto nei giorni scorsi offre un aiuto concreto ad Angela con un'assistenza completamente gratuita. "Si tratta di un macchinario che al Pascale è stato inaugurato l'11 febbraio scorso e che rappresenta una dotazione all'avanguardia, presente in una struttura pubblica del Sud soltanto al Pascale".

IL VIAGGIO IN GRECIA - Adesso, Marco Esposito del Mattino fa sapere: Angela Bianco sabato arriverà ad Atene e lì tenterà di curarsi.

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