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Ambulanze, il responsabile 118: "Non cancelliamo Scampia, ma c'è rischio privatizzazione"

Intervista a Giuseppe Galano, direttore del servizio d'emergenza dell'Asl Napoli 1: "Manca il personale. Nessuno vuole lavorare in questo comparto perché non ci sono le giuste gratificazioni. Per ora non riduciamo i mezzi, ma il rischio è dietro l'angolo".

L'ambulanza di Scampia non si tocca. Almeno per il momento. Giuseppe Galano (nella foto), responsabile del 118 per l'Asl Napoli 1 smentisce le voci di soppressione della postazione nel quartiere di Napoli Nord: "Si tratta di voci infondate che mettono ulteriore agitazione a un'utenza già provata. Non abbiamo dato alcuna indicazione per la cancellazione dell'ambulanza di Scampia".

Giuseppe Galano, direttore 118 Asl Napoli 1 CentroMa ciò non vuol dire che non esista il rischio di vedere ulteriormente assottigliarsi il servizio d'emergenza sul territorio di Napoli. "Oggi possiamo garantire 19 postazioni di giorno e 14 di notte, compresa la postazione di Capri - spiega Galano - Ma questo comparto della Sanità è sempre a rischio. L'Asl Napoli 1 soffre da tempo di carenza di personale e, al suo interno, il 118 soffre più di altri settori perché pur essendo un lavoro più gravoso non viene gratificato più di un lavoro da scrivania. Il risultato è che chi lavora nell'emergenza spesso vuole essere trasferito, mentre nessuno fa domanda per venire a lavorare da noi". 

Il servizio ha subito un impoverimento negli ultimi anni anche a causa dell'assenza dei medici a bordo delle ambulanze: "Nessuna delle nostre postazioni è medicalizzata - spiega il direttore - significa che c'è solo l'infermiere. La conseguenza è che quando la squadra arriva sul posto non può fare diagnosi e, quindi, spesso è costretta a trasportare il paziente in ospedale, gravando sul sistema sanitario già in sofferenza. Questa non è una decisione dell'azienda, ma una necessità dettata dall'assenza di medici".  

Migliorare gli stipendi di medici e infermieri di 118 e pronto soccorso non è compito, secondo Galano, di Asl e Regione: "Siamo legati a norme nazionali e se non cambiano quelle la situazione non migliorerà. Anzi". Il che equivale a dire che se il Governo non dovesse intervenire, il servizio di 118 potrebbe peggiorare o finire in mano ai privati: "Purtroppo non lo possiamo escludere. Non ho nulla contro il privato ma credo che la Sanità debba restare pubblica".  

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