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Cronaca

Ambulanze a pezzi, pochi i mezzi: il 118 a rischio

L'allarme in una lettera firmata dagli operatori del 118. Carrozzerie disfatte, portelloni difettosi, interni logori e la pulizia ridotta a semplice lavaggio superficiale

Una lettera firmata dagli operatori del 118. La questione è seria: servizio al collasso, mezzi datati e insufficienti, turni massacranti. Il lungo documento, spiega Marisa La Penna del Mattino, è stato inoltrato al governatore Caldoro, al sindaco De Magistris e al direttore della Asl Napoli1 Esposito.
Si legge: "La chiusura di ospedali, i tagli ai posti letto, l’aumento del costo delle prestazioni, le lunghe liste di attesa, stanno demolendo il servizio sanitario pubblico per spalancare le porte al privato e ad una sanità in cui si potrà curare solo chi potrà pagare. Persino l’emergenza è messa in pericolo con la chiusura di tanti pronto soccorso ed il peggioramento di un servizio essenziale come il 118. Infatti, nonostante i ripetuti annunci di incremento del servizio con l’ acquisto di nuove ambulanze, ciò che sta avvenendo è la riduzione delle postazioni di emergenza pubblica ed il ricorso sempre più massiccio alle ambulanze private per coprire le chiamate".

LA SITUAZIONE ATTUALE - Il 118 può contare su 11 ambulanze, quasi mai tutte operative. Carrozzerie disfatte, portelloni difettosi, interni logori e antigienici, barelle e suppellettili in condizioni disastrose. Una situazione ulteriormente peggiorata con la soppressione dell’officina dell’Asl Na1 interna all’autoparco e l’affidamento ad una ditta esterna della riparazione degli automezzi guasti. La pulizia interna, ad esempio, è stata ridotta a semplice lavaggio superficiale e demandata all’autista. Per non parlare della scarsa rapidità dell'intervento: poche ambulanze, la loro inefficienza, l'impossibilità a rispondere a tutte le chiamate ed a garantire tempi operativi nei limiti stabiliti dalle normative nazionali. A pagare, appare evidente, sono sia gli utenti che il personale delle ambulanze.

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